Sono tanti e pericolosi i killer alienati

Il fallimento delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza è in larga parte responsabile di queste tragedie i cui autori necessitano di assistenza psichiatrica.

Milano – Fine pena previsto per dicembre 2030. Invece Emanuele De Maria, 35 anni, ha deciso di chiudere prima la triste esperienza della sua vita. L’uomo non potrà spiegare più nulla al riguardo delle nefandezze consumate prima di suicidarsi gettandosi nel vuoto dalle terrazze del Duomo di Milano. Il detenuto del carcere di Bollate, ammesso al lavoro esterno con contratto a tempo indeterminato presso l’Hotel Berna, vicino alla stazione Centrale, avrebbe accoltellato il suo collega barista di origini egiziane, Hani Nasr che, dopo diversi interventi chirurgici, non è più in pericolo di vita.

Stessa sorte avrebbe riservato ad un’altra sua collega, Chamila Wijesuriya, 50 anni, sposata con un figlio, scomparsa dal pomeriggio del 9 maggio scorso. De Maria dunque aveva intenzione di uccidere forse con un piano criminale premeditato dalla sua mente bacata cosi come aveva fatto con una ragazza tunisina di 23 anni, Oumaima Rache, assassinata a Castel Volturno, in provincia di Caserta, nel 2016. Dopo il primo femminicidio De Maria si era dato alla fuga e per poi finire in manette nel 2018 in Germania, mentre tentava di raggiungere i Paesi Bassi. Una volta estradato in Italia era stato recluso nel carcere di Secondigliano e successivamente trasferito a Bollate dove sembrava che potesse cambiare vita attesa anche l’opportunità di un lavoro.

Per qualcuno, evidentemente, l’uomo non era pericoloso e poteva tranquillamente rimanere fuori dalla sua cella per svolgere un’attività da uomo normale. Cosi non è stato. Ed il problema dei delinquenti con il cervello in tilt si ripropone più grave che mai considerato anche il completo fallimento delle Rems (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) a seguito della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Insomma un’altra tragedia che in molti attribuiscono erroneamente alla Legge Basaglia, la 180 del 13 maggio 1978, che aveva aperto le porte dei manicomi ma non quelle dove erano ricoverate, diciamo cosi, le persone ritenute pericolose per la collettività con gravi o meno gravi fatti di sangue sulle spalle. Tante le proposte di legge in questi anni, alcune insignificanti dal punto di vista delle terapie e della vigilanza, altre certamente restrittive che ci riporterebbero ai tempi più bui dei letti di contenzione e camicie di forza. Certo è che il Governo Meloni dovrà necessariamente affrontare questo argomento affichè episodi del genere non abbiano a ripetersi:

Procuratore aggiunto Sebastiano Ardita

Quest’uomo che si è buttato dal duomo di Milano era stato condannato a 15 anni di carcere per avere ucciso una donna – scrive Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto a Catania sul suo profilo Facebook – dopo 7 anni, era stato liberato per svolgere un lavoro all’esterno; e qualche giorno fa aveva ucciso un’altra donna e al momento del gesto era latitante. Ma il pasticcio che sta dietro questa vicenda non è soltanto giudiziario (pene brevi, benefici concessi facilmente, mancata valutazione di pericolosità) esso passa anche per la scelta politica di chiusura degli OPG Ospedali Psichiatrici Giudiziari – le strutture penitenziarie dedicate agli autori folli di gravi delitti – nel cui ambito si fronteggiava la malattia mentale tutelando le possibili vittime innocenti. Oggi gli OPG non esistono più, sono stati chiusi sulla base di un’opzione ideologica che è riuscita a superare la posizione di Basaglia, il quale aveva fatto chiudere i manicomi ma non gli OPG, perché il reo folle poteva far male ad altri: nel caso di specie a due povere donne. Oggi i malati di mente rimangono in carcere – vengono messi in lista di attesa per strutture inadeguate alla sicurezza, come le Rems – o tornano in libertà; la follia non è controllata e accade questo. Chiamateli come volete, ma lavorate per riaprire strutture che garantiscano sicurezza e cura, come facevano gli OPG, altrimenti altri innocenti moriranno…

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