Si ritorni alle “radici della sostenibilità”: il Rapporto ASviS Territori 2024

L’imprenditore e presidente di SEED-Italia Carlo Besostri commenta il report e parla dell’importanza dei territori per lo sviluppo.

Roma – La sostenibilità parte prima di tutto dai territori. Ed è sui territori che bisogna agire per orientare l’Italia verso un percorso di transizione in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. È questo il messaggio che emerge dal rapporto “I Territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile: alle radici della sostenibilità”, pubblicazione annuale in cui l’ASviS fa il punto sullo stato di salute di Regioni, Province e città metropolitane verso la realizzazione dell’Agenda 2030. Il Rapporto è stato realizzato con il contributo incondizionato di Federcasse e WindTre.

Carlo Besostri, presidente SEED-Italia, a bordo di uno dei trattori aziendali.

Carlo Besostri, imprenditore agricolo del settore risicolo della Lomellina, proprio in nome di questi principi e di un modello di agricoltura fortemente legata al territorio ed ecosostenibile, ha ideato e realizzato, diventandone il presidente, l’impresa sociale S.E.E.D. (acronimo di Semina, Educa, Evolvi, Dona). C’è un ritorno alle radici per guardare al futuro?

“La mia azienda, inaugurata oltre un secolo fa, coltiva il riso sin dal 1887 in un territorio a squisita vocazione risicola – racconta Besostri – Da più di 20 anni c’è l’impegno a coltivare e produrre prodotti iperbiologici: attualmente dei 270 ettari di terreno disponibile, solo una piccola parte viene coltivata con metodo convenzionale, l’altra è trattata nel rispetto completo delle tecniche e della regolamentazione biologica. Di recente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella ha voluto celebrare l’agricoltura come storia, tradizione e cultura e ha voluto testimoniare la sua ammirazione per questo settore del made in Italy. Credo che gli agricoltori più di ogni altro sentano le radici del territorio. Soprattutto quando Mattarella ha riconosciuto che la società intera deve essere consapevole e accompagnare l’impegno dei produttori agricoli. La salubrità dei cibi che mangiamo, la qualità dei prodotti destinati al mercato, l’integrità e la cura di territori che costituiscono la nostra bellezza e ricchezza passano dal quotidiano lavoro e dalle capacità progettuali del mondo dell’agricoltura”.

Carlo Besostri racconta la storia dell’azienda di famiglia ai giornalisti

Nonostante una situazione generalmente difficile, l’ASviS con il Rapporto sui Territori mette in luce la possibilità di un cambiamento vantaggioso per tutti, come dimostrano le numerose esperienze virtuose che maturano nei territori.

“Come sottolineato da Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, nel presentare il Rapporto ‘Occorre mettere a frutto le esperienze virtuose che emergono dai territoriconclude Carlo Besostri – che l’ASviS raccoglie e valorizza, e usare adeguatamente le risorse a disposizione, a partire dai 75 miliardi di euro assegnati all’Italia dall’Accordo di Partenariato con l’Ue, di cui è stato finora impegnato solo il 12%. Il progetto di S.E.E.D. ha tra i suoi punti cardini l’educare. Educhiamo noi stessi, i nostri figli, le nostre generazioni, le nostre comunità, i clienti finali a rapportarsi all’ambiente e alla natura in modo più rispettoso. Questa nuova mentalità, questo ‘nuovo patto’ fra noi e l’ambiente ha il potere di far evolvere in modo in cui concepiamo tutta l’agricoltura. Ma dobbiamo combattere per la nostra produzione made in Italy. Non dobbiamo essere penalizzati dalle regole europee”.

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