Dall’esordio alla Camera nel 1983 fino al bis presidenziale nel 2022: ecco la biografia e la carriera politica dell’inquilino del Colle.
Roma – Eletto per la prima volta il 31 gennaio 2015, è stato rieletto il 29 gennaio 2022, all’ottava chiama. Oggi, 31 gennaio 2025, sono passati dieci anni dall’inizio della presidenza di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato taglia il traguardo storico dei 10 anni alla guida del Quirinale e adesso si appresta al giro di boa del secondo settennato. Fu lui stesso a definirsi ‘arbitro imparziale’, all’inizio del primo mandato ed anche ‘meccanico’, cioè come colui che ha ricevuto dalla Costituzione ‘la cassetta degli attrezzi’ per ‘intervenire quando il sistema si blocca’. Una cassetta immateriale che il presidente ha dovuto usare in più occasioni a partire dalle crisi di governo fino allo scioglimento anticipato delle Camere. E ancora più spesso, silenziosamente, facendo interloquire i robusti uffici del Quirinale con Palazzo Chigi nel faticoso lavoro di far quadrare tanti decreti legge che in prima scrittura avrebbero trovato il no del Colle.
Mattarella è arrivato al Quirinale dopo una lunga e proficua carriera politica, iniziata nel 1983 con l’elezione alla Camera dei deputati con la Democrazia cristiana. E’ stato deputato ininterrottamente fino al 2008. Nel corso degli anni ha avuto varie volte responsabilità di governo: ministro per i Rapporti con il Parlamento dal luglio 1987 al luglio 1989; ministro dell’Istruzione dal luglio 1989 al luglio 1990; vicepresidente del Consiglio dall’ottobre 1998 al dicembre 1999; ministro della Difesa dal dicembre 1999 al giugno 2001. Ha poi legato il suo nome alla legge elettorale che ha aperto la stagione della Seconda Repubblica, il Mattarellum: un sistema misto maggioritario (75%) e proporzionale che è stato utilizzato per le elezioni politiche del 1994, 1996 e 2001. Poi la sua elezione al Quirinale nel 2015, de il bis.
La sua scelta di intraprendere un secondo mandato nel 2022 è arrivata dopo la richiesta di tutti i partiti politici, fatta eccezione per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E questo nonostante lo stesso Mattarella avesse fatto intendere a più riprese di non essere disponibile per un secondo mandato: aveva perfino citato due suoi predecessori, Antonio Segni e Giovanni Leone, contrari al bis al Quirinale. Dopo le insistenze, Sergio Mattarella è diventato così il secondo presidente della Repubblica a essere eletto per un secondo mandato. La stessa sorte è toccata anche al suo predecessore, Giorgio Napolitano, salito al Quirinale nel 2006 e di nuovo eletto nel 2013. Il suo bis è durato fino al 2015, lasciando poi strada proprio all’attuale inquilino del Colle.
Molti conoscono la sua storia prima di varcare la soglia del Colle. Sergio Mattarella è il quarto figlio di Maria Buccellato e Bernando Mattarella, membro dell’Assemblea Costituente, storico esponente della Democrazia Cristiana e più volte ministro tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Anche il fratello Piersanti era un politico: è stato assassinato il 6 gennaio 1980 da Cosa Nostra, mentre era presidente della Regione Sicilia. A spingerlo a intensificare la sua attività politica, a cui era già vicino per tradizione familiare, fu anche l’assassino del fratello. L’atteggiamento super-partes e la pacatezza nei toni gli hanno portato l’affetto dei cittadini con indici di gradimento personali che surclassano quelli di ogni politico. Il presidente siciliano è un cattolico progressista ma attento all’avanzamento dei diritti civili.
Pacatezza e moderazione, ma a volte è stato costretto a scegliere le maniere dure: un caso emblematico avvenne nel 2018 quando puntò i piedi contro l’entrata nell’esecutivo giallo-verde, cioè il Conte 1 sostenuto dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle, dell’economista Paolo Savona. Per lui, europeista convinto, era troppo: Savona, euro-scettico, si era spinto fino al punto di sostenere l’uscita dell’Italia dall’euro e non avrebbe potuto guidare un ministero importante come l’Economia. Altrettanto deciso Mattarella si mostrò nella crisi di governo del febbraio 2021 aperta dopo la caduta del secondo esecutivo Conte. Il presidente, consapevole dell’impasse delle forze politiche, fece una scelta autonoma e diede l’incarico a Mario Draghi.
Difensore puntuale degli interessi italiani – emblematica la difesa di Raffaele Fitto per l’incarico di vice-presidente esecutivo della Commissione europea – Mattarella ha costruito relazioni personali che lo hanno reso il vero interlocutore dell’Italia negli scenari internazionali. Sempre pronto a mediare e smussare gli attriti interpersonali (vedi quelli ricorrenti tra il presidente francese Emmanuel Macron e Meloni), il capo dello Stato ha ancorato la politica estera italiana all’europeismo.