Scomparso in Sardegna: un anno senza tracce del 25enne Michael Frison

Il giovane britannico con madre sarda è svanito il 13 luglio dell’anno scorso in Gallura. Una scultura sulla sabbia per non dimenticare la lotta di Cristina Pittalis alla ricerca del figlio.

Sassari – A un anno dalla scomparsa di Michael Frison, il 25enne britannico con madre sarda svanito il 13 luglio 2024 nelle campagne di Valdicorru, vicino a Luogosanto (Gallura), il caso rimane irrisolto. Nonostante le ricerche, gli appelli della madre Cristina Pittalis e l’attenzione mediatica, non ci sono indizi concreti. L’artista sardo Nicola Urru ha riportato l’attenzione sul caso con un altorilievo sulla sabbia a Platamona (Sassari), raffigurante una madre che cerca di ricomporre un puzzle, simbolo della lotta di Cristina per ritrovare il figlio.

Michael Frison, nato a Chard (Somerset, Regno Unito) e cresciuto a Bristol, era arrivato a Olbia il 2 luglio 2024 per festeggiare il suo 25º compleanno e i 70 anni della nonna materna. Dopo una settimana con i nonni a Sassari, accompagnò un’amica, Niomi, in una fattoria tra Luogosanto e Valdicorru. Il 12 luglio, i due piazzarono una tenda nel giardino dell’azienda agricola. Il giorno dopo, alle 18, Michael si allontanò per una passeggiata, lasciando telefono, passaporto e portatile. Non è mai tornato.

La ragazza e il proprietario della fattoria riferirono alla polizia che Michael era tornato da una prima passeggiata in uno stato confusionale, con sintomi di colpo di calore. Dopo aver bevuto acqua e riposato all’ombra, si era allontanato nuovamente. I suoi vestiti (maglietta, pantaloncini, scarpe da tennis) e una bottiglia d’acqua furono trovati vicino alla fattoria, ma di lui nessuna traccia. Cristina Pittalis, contattata il 14 luglio, denunciò la scomparsa il giorno stesso, volando a Olbia con il figlio minore due giorni dopo.

L’opera di Nicola Urru sulla spiaggia a Platamona

Le ricerche vennero svolte con l’ausilio di droni ed elicotteri, le forze dell’ordine coadiuvate da squadre di volontari passarono al setaccio l’area di Valdicorru. Nonostante gli sforzi, dopo 10 giorni, le operazioni ufficiali furono sospese, ma Cristina e i volontari hanno continuato, organizzando giornate di ricerca.

La Procura di Tempio ha aperto un’indagine, escludendo l’allontanamento volontario. I carabinieri hanno interrogato Niomi e altri a Luras, trovando informazioni contraddittorie. La polizia giudiziaria sta analizzando chat e dati, ipotizzando scenari alternativi, come un incidente, un rapimento o un atto criminoso.

Cristina ha tenuto viva l’attenzione tramite un gruppo Facebook, “Michael Frison Missing Sardinia Official”, con quasi 4mila membri, e appelli su media italiani e britannici. Ha descritto Michael come “dolce, sensibile” e un escursionista esperto, alto 1,70 m, con capelli lunghi rasati ai lati e tatuaggi su caviglie, addome e spalla destra. La madre è convinta che non si sia allontanato volontariamente: “Aveva tanti progetti”.

L’artista Nicola Urru, il 4 maggio ha realizzato un altorilievo sulla sabbia a Platamona, un’opera visibile per pochi giorni ma condivisa su social e media, che raffigura Cristina intenta a ricomporre un puzzle, simbolo plastico della sua ricerca instancabile. Urru ha scritto: “Una persona scomparsa e l’amore di una madre sono certezze. Cristina, la verità ti sta cercando”.

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