Salvini: al via i cantieri del ponte sullo Stretto nella primavera 2025

L’annuncio del vicepremier: nelle prossime settimane arriveranno in Consiglio dei ministri i documenti da inviare a Bruxelles.

Roma – Per realizzare il ponte sullo Stretto di Messina “l’obiettivo è nelle prossime settimane portare in Consiglio dei ministri i documenti che invieremo a Bruxelles, arrivare al Cipess per l’approvazione del progetto definitivo e partire con la cantierizzazione nella primavera 2025”. Lo annuncia il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine di una visita a Genova ai cantieri del progetto unico Terzo Valico-nodo ferroviario.

“Siccome il mandato lo vogliamo finire nel 2027, nel 2027 saremo già in fase di lavori avanzata se tutto va come mi auguro che vada, – dichiara Salvini in merito ai cantieri del ponte sullo Stretto – fra mille ricorsi, esposti in Procura, fake news e sciocchezze“. “A Genova nei cantieri del progetto unico Terzo Valico-nodo ferroviario ho beccato parecchi operai che mi hanno detto ‘finiamo qui’ e poi veniamo in Sicilia a fare il ponte, – rivela il ministro – un gemellaggio Liguria-Sicilia sia come imprese sia come operai, tecnici e ingegneri unirebbe l’Italia nel nome dello sviluppo”.

“La realizzazione del Ponte sullo Stretto si conferma strategica per riqualificare, investire e migliorare il territorio, anche in aree che negli ultimi anni non hanno avuto l’attenzione che invece meritano. La nostra convinzione è che il ponte sarà un modello per tutta Europa e non solo, garantendo benefici economici a tutta Italia”, aveva detto Salvini dopo la firma – nei giorni scorsi – del protocollo d’intesa siglato dal Comune di Messina, dalla Regione Siciliana, dalla società Stretto di Messina, da Rete Ferroviaria Italiana e da FS Sistemi Urbani (entrambe società del Gruppo FS). Con la firma del protocollo si prevede l’istituzione di una cabina di regia e un tavolo tecnico, con l’obiettivo, tra gli altri, di definire come valorizzare e riutilizzare temporaneamente gli spazi ferroviari del territorio di Messina e individuare priorità e strumenti di attuazione degli interventi attesi.

Ma è sempre scontro in Parlamento su ponte e procedure seguite per l’attivazione della procedura di valutazione d’incidenza di livello III sul progetto definitivo. Nei giorni scorsi ancora un botta e risposta tra Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce nazionale di Europa Verde e il ministero all’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Bonelli chiedeva di sapere come il ministero intenda procedere rispetto “all’acclarata perdita di alcuni habitat prioritari per i quali ci sono precise disposizioni europee la cui inosservanza comporta una procedura di infrazione con pesanti sanzioni a carico dello Stato. Il tutto in assenza di valutazioni alternative di progetto“.

Bonelli e i No Ponte

“La procedura invocata dal Governo è illegittima e contraria alle vigenti e vincolanti norme europee e nazionali – spiegava Bonelli – È davvero singolare che il sottosegretario parli di una valutazione comparativa risalente al 1999, all’epoca del progetto preliminare, o di una valutazione fatta nell’ambito dell’analisi costi benefici, che con la valutazione ambientale non c’entra assolutamente nulla. Peraltro ogni valutazione di alternativa tecnica è stata esplicitamente esclusa da parte della Società Stretto di Messina nell’analisi del progetto soggetto alla procedura di VIA, pur essendo tali alternative esplicitamente descritte nel documento del 30 aprile 2021 del Ministero delle Infrastrutture denominato ‘La valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina’”.

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