La viceministra, in trasmissione, era visibilmente impacciata e sotto tensione. La sua dichiarazione è stata poi raccontata in maniera scandalistica ma il problema vero è che ristoratori e albergatori sono nei guai. A prescindere. E nessuno si sogna di muovere un dito per aiutarli. Di contro i prezzi sono saliti, che non dicano il contrario…
Roma – È bastata l’infelice espressione di una parlamentare 5Stelle per creare un’orchestra di insulti e seminare odio e rancore sociale. Così una bufera politica si è scatenata per alcune dichiarazioni del viceministro Laura Castelli, la quale ha affermato, in un intervista, che la crisi ha cambiato le abitudini dei consumatori, spostando sia la domanda che l’offerta verso nuovi settori e business. E sino a qui nulla di che. Ma ad un certo punto della discussione, visibilmente nel pallone. la vice ha lanciato il fendente oggetto di tanta indignazione : “…Se una persona decide di non andare più al ristorante è necessario sostenere quei ristoratori che vogliono intraprendere una nuova attività e non perdere il lavoro, sostenendoli anche nella loro creatività, perché magari hanno visto un nuovo business…”. Insomma in parole povere quanto detto da Laura Castelli, durante la trasmissione ‘Tg2 Post’ su Rai2, è grave, dichiara in una nota Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e del Lazio:
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“…Ritenere – aggiunge Pica – come ha detto l’esponente del governo, che questa crisi ha spostato la domanda e l’offerta e che bisogna aiutare le imprese a muoversi su nuovi business può essere una opportunità da valutare. Ma se una persona decide di non andare più a sedersi al ristorante, affermare invece che bisogna aiutare l’imprenditore a fare un’altra attività, significa discriminare l’intera categoria dei ristoratori italiani e definirli anche degli incapaci…Stiamo ricevendo segnalazioni e lettere dei nostri associati ma anche di tanti appartenenti al mondo del “food” in generale che si dicono indignati dalle parole del viceministro…”.
L’affermazione forse non voluto ma comunque sfuggita di bocca, com’era prevedibile, ha immediatamente scatenato le reazioni dei partiti di opposizione che hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai ristoratori, arrivando a chiedere le dimissioni dell’esponente 5 Stelle. Vabbè qualcosa dovevano pur fare, saltare il muro laddove questo è più basso…Purtroppo tra le varie categorie colpite dalla crisi legata all’emergenza sanitaria i ristoratori, insieme agli albergatori, sono una categoria fra le più colpite. Diversi fattori, tra cui la paura, tengono ancora moltissime persone lontane dai ristoranti (anche se non sembra a vedere i locali specie nei giorni festivi) mentre le nuove norme sul distanziamento sociale hanno ridotto di molto la capienza delle sale interne ed esterne dei ristornati. Praticamente si sono dimezzate le presenze degli avventori ed a volte eliminati anche i doppi turni serali. Le pizzerie ed i ristoranti sono veramente in grande difficoltà. Anche senza le parole di Laura Castelli che, comunque, ha poi spiegato il suo balzano intervento.
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In buona sostanza una situazione alquanto preoccupante, che ha spinto già moltissimi esercenti ad abbassare definitivamente la serranda dei loro locali. Peraltro, stando sempre alle esternazione della Castelli, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare nei prossimi mesi.
Certamente le parole della bella rappresentante istituzionale, oggetto di scandalo e polemica, sono state poi sintetizzate forse troppo sbrigativamente in: “…Se non hanno lavoro, i ristoratori cambino mestiere...”. Da qui è partito il fuoco incrociato, in particolare dalle opposizioni che hanno attaccato la viceministra, la quale è dovuta intervenire su Facebook per chiarire quanto detto: “…La citazione del ristorante, ovviamente, è un esempio e non un attacco alla categoria, come strumentalmente qualcuno ha voluto far intendere...”. Anche lo chef Gianfranco Vissani, alla sua maniera sguaiata e volgare, ha inveito contro la Pentastellata:
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“… L’unica a dover cambiare mestiere è lei, perché non è all’altezza di giudicare! – ha inveito il cuoco toscano – si dovrebbe vergognare di quello che ha detto. Dovrebbe cambiare mestiere lei, continua Vissani, non i ristoratori che hanno il 13% del Pil… Lei prende lo stipendio dallo Stato, bene o male che faccia. Dovrebbero cominciare a pagare i debiti che lo Stato ha, con me ad esempio, che non sono stati mai saldati da vent’anni…“.
Lo show è poi continuato senza esclusione di colpi ma è il buon senso ad essere scomparso del tutto. Per ultimo, ciliegina sulla torta, la smentita dell’ufficio stampa del partito di Grillo:
“…Smentiamo categoricamente i virgolettati attribuiti al viceministro Laura Castelli riportati anche oggi da alcuni organi di stampa come: “‘I ristoranti? Chiudano’, ‘Pochi clienti, trovino un altro lavoro’, ‘Non hanno più clienti? Allora cambino mestiere’, ‘Siete in crisi? Cambiate lavoro’, pubblicati da Libero, Il Giornale e Il Tempo, sono totalmente falsi. Parole mai pronunciate dal Vice Ministro…“.
Prova provata: il buon senso è davvero scomparso.
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