Non si deve abbassare la guardia e, soprattutto, rispettare le distanze sociali e utilizzare sempre la mascherina quando si entra in ambienti ristretti. Insomma sarà un'estate diversa ma cerchiamo di evitare il ritorno ai domiciliari. Per carità…
Roma – I virologi in questi mesi ne hanno dette tante, spesso in antitesi tra di loro, ma sono quasi tutti concordi sulla reale possibilità che ci possa essere una seconda ondata di Covid in autunno. Mentre in tutta Europa risalgono i contagi, in Italia spuntano nuovi focolai sparsi su tutto il territorio nazionale e finora circoscritti.
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Complice la bella stagione, la riapertura degli stabilimenti balneari, gli spostamenti per le vacanze, la ripresa della movida, molti italiani hanno abbassato la guardia e gel, guanti e mascherine stanno cadendo in disuso soprattutto tra i giovani, tant’è che scende l’età media dei ricoverati. Mentre già i presidenti delle Regioni stanno valutando nuove misure per controllare e arginare gli assembramenti, il premier Giuseppe Conte, in aula a Palazzo Madama, ha ufficializzato la decisione del Governo di prorogare lo stato di emergenza fino al 15 ottobre. Il capo del Governo non ha mancato di sottolineare come il virus, pur con effetti notevolmente ridotti, continui a circolare nel Bel Paese e che l’emergenza Covid-19 non ha ancora esaurito i suoi effetti.
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Pare, altresì, che anche l’immunità non duri a lungo e che chi si è ammalato in primavera potrebbe riammalarsi in autunno. Non sappiamo ancora cosa ci aspetta ma qualora i casi dovessero aumentare si rischia, come in Spagna, un nuovo lockdown. Questa eventuale seconda nuova ondata, sicuramente, troverà il paese più preparato giacché nella prima fase della pandemia non si conoscevano ancora del tutto gli effetti devastanti della malattia né cure efficaci e, molte volte, forse troppe, si è proceduto a tentoni. Di questo virus, comunque, si sa ancora molto poco.
Nonostante la sanità pubblica non sia ancora al top, specialmente in alcune regioni, e i limiti gestionali e organizzativi non siano storia passata, oggi sono aumentati sia gli equipaggiamenti medici, sia i supporti di protezione per la popolazione civile. Ci sono più posti in terapia intensiva e più supporti per la respirazione assistita. E’ sicuramente migliorata la competenza clinica e la capacità di tracciamento e isolamento dei contagiati e si spera che, qualora dovesse essere necessario, questa volta il sistema di difesa regga. È comunque auspicabile, per ovvi motivi, che questo secondo lockdown non si verifichi e che i focolai rimangano controllati e circoscritti.
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In ogni caso è definitivamente tramontata l’illusione di poter trascorrere l’estate in maniera relativamente normale, anche per poter ridare ossigeno alle attività turistiche e di ristorazione che più di altre hanno sofferto la chiusura forzata e che stentano nella ripartenza. In attesa che i virologi facciano chiarezza su che cosa ci aspetta in futuro con questa maledetta infezione, non rimane altro che fare appello al buonsenso di ciascuno di noi. Buone vacanze.
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