ROMA – OTTANT’ANNI SUONATI E NON MOLLA: I MODERATI FUGGONO ALTROVE

Cedere il passo è anche un atto di coraggio oltre che di dignità ma in politica i valori sappiamo bene che fine hanno fatto. L'opposizione non è più in grado di svolgere il proprio ruolo, così facendo.

Roma – Silvio Berlusconi ha riunito in video-conferenza i vertici di Forza Italia e ha lanciato una nuova missione: “Tornare ad essere il primo partito del centro-destra”. L’ormai ex cavaliere sembra non capire che all’età di 84 anni “suonati” dovrebbe mollare la guida del movimento politico che ha fondato e che si trova in grave difficoltà proprio per la mancanza di una leadership credibile.

Se Winston Churchill aveva avuto la decenza di dimettersi dalla carica di Primo Ministro rinunciando alla presidenza del partito conservatore inglese raggiunti gli ottant’anni, l’Uomo di Arcore non vuole saperne di ritirarsi a vita privata. Condannando cosi all’irrilevanza galoppante tutti i moderati italiani.

Winston Churcill

I risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti: il fronte sovranista costituito da Lega e Fratelli d’Italia raggiunge attualmente il 40% dei consensi ed ha fagocitato quello che resta delle “truppe berlusconiane“. La missione che l’ex presidente del Milan ha dato ai suoi “colonnelli” è veramente impossibile e poiché Tom Cruise deve ancora iscriversi a “Forza Italia“, le speranze di successo sono attualmente vicine allo zero.

Berlusconi non ha mai allevato un successore (come fece Almirante con Fini grazie a donna Assunta) dunque non è un caso se oggi la destra liberale, moderata ed europea, non è più rappresentata in Italia. Ne sa qualcosa proprio Gianfranco Fini che quando aveva tentato di scalzare il Cavaliere dal suo trono era stato poi brutalmente espulso dal PDL e condannato ad un lento ed inesorabile declino politico.

Gianfranco Fini e Giorgio Almirante

Un po’ meglio sembra essere andata a Giovanni Toti, confermato alla presidenza della Regione Liguria, che ha visto la sua lista “Cambiamo” superare nei consensi, sempre in ambito regionale, anche la Lega di Salvini. Ma non dimentichiamo che “Cambiamo”, secondo i sondaggi più recenti, non supera nel resto d’Italia l’1%. Troppo poco per pensare ad altro. 

L’errore che Berlusconi e Toti continuano però a commettere è quello di volersi alleare con le forze sovraniste e populiste quando in nessuna parte d’Europa la destra liberale cerca alleanze con quella radicale. Quando mai i gollisti in Francia (e pure lo stesso Macron che governa proprio con gli eredi del generale De Gaulle) si sono alleati con il Rassemblement National di Marine Le Pen. E in Germania la CDU di Angela Merkel non si allea di certo con “Alternativa per la Germania“, un movimento che ha sempre flirtato con la Lega di Salvini e che è pure contagiato da pericolose nostalgie per il nazismo.

Giovanni Toti

Dobbiamo invece evidenziare il coraggioso tentativo di Filippo Rossi, fondatore de la “Buona Destra“, un movimento di destra liberale, laico, moderno ed europeo, che si contrappone non solo al fronte PD-Cinque Stelle ma anche a quello Sovranista e Populista, ormai sfiancati e sempre meno credibili. Silvio Berlusconi deve comprendere che il centro-destra com’era vent’anni fa non esiste più. Oggi esiste solo una destra radicale e sovranista che vuole governare fagocitando tutto e tutti.

Filippo Rossi

Forza Italia e Cambiamo devono sganciarsi da questa pericolosa, e diremmo anche infruttuosa, alleanza e creare una nuova coalizione liberale e moderata che si opponga tanto alle sinistre quanto alla destra sovranista. L’Italia ha bisogno di un’autentica rivoluzione liberale che parta da destra e coinvolga gli elementi più illuminati della sinistra (quali potrebbero essere Gentiloni, Letta, Calenda e anche Renzi) ma che escluda tutte quelle forze populiste come il Movimento Cinque Stelle e quella parte del Pd che sostengono politiche conservatrici e antimoderniste. Cosi è. 

 

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