Il Cavaliere avrebbe ceduto alle pressioni di Salvini che spera così di fare cadere il governo e andare subito a nuove elezioni. Ma il governo non cadrà sul Mes e tutto finirà, ancora una volta, a tarallucci e vino. Come sperano Di Maio e Crimi. Povera Italia.
Roma – Proprio oggi sarà votata al Senato la riforma del MES (Meccanismo europeo di stabilità) e il governo rischia di cadere. Dopo che il Centro-Destra, ma sarebbe meglio definirla Destra radicale, ha annunciato compatto il suo no, Forza Italia compresa, ha alzato la voce pure la fronda del Movimento Cinque Stelle, guidata dall’ ex ministro Danilo Toninelli, che minaccia di non votare la riforma.
E per Conte sono “guai seri”. I Grillini mostrano il loro vero volto. Non dimentichiamo che per più di dodici mesi hanno governato con la Lega di Salvini, un partito anti-europeo e populista e con il quale hanno sempre avuto molti aspetti in comune. E forse qualcuno se n’era dimenticato.
Peraltro sfugge a molti che il voto di oggi non riguarda l’utilizzo del MES da parte dello Stato italiano, ma una sua riforma in senso migliorativo che prevede invece una semplificazione della procedura di concessione della linea di credito al Paese che avanza richiesta di ristrutturare il suo debito.
Tale riforma stabilisce infatti che si passi dalla doppia votazione degli stati creditori ad una unica votazione con lo scopo di frenare e arginare l’azione dei fondi speculativi. Ma questo sembra non interessare ai nostri politici che probabilmente non hanno neppure chiaro il meccanismo di funzionamento dello strumento finanziario europeo.
A stupire è soprattutto Forza Italia che ha annunciato di votare no, dopo che per mesi ha sempre sostenuto che l’Italia dovesse utilizzare il MES, Berlusconi in testa. Il suo vice presidente Antonio Tajani ha dichiarato infatti che gli Azzurri continuano ad essere favorevoli all’uso del meccanismo europeo ma che voterà no alla sua riforma perché i soldi dell’Italia potrebbero andare a chi ne fa richiesta senza il nostro consenso.
Evidentemente non ha compreso nulla, o forse sta solo fingendo. Il Cavaliere ha ceduto alle pressioni di Salvini che spera così di fare cadere il governo e andare subito a nuove elezioni. Ma questo non è certamente un atteggiamento responsabile. Lasciare il Paese senza un esecutivo in piena pandemia significa andare contro gli interessi degli Italiani. Un partito populista che dichiara di difendere le istanze dei cittadini mentre pare tuteli esclusivamente gli interessi della sua fazione.
Non ci sono più parole per definire il comportamento di un Centro-Destra che ha ormai definitivamente abbandonato la sua origine centrista per preoccuparsi, esclusivamente, di sostenere gli interessi personali dei suoi leader. Deve fare riflettere soprattutto la “caduta libera” di Forza Italia che con la sua linea politica impedisce la nascita di una destra liberale ed europea.
Per non parlare del tramonto del Cavaliere Berlusconi che a ottantaquattro anni suonati pretende ancora di guidare il partito che ha fondato, unico tra i capi del Centro-Destra dal 1994 ancora in sella e senza intenzione di ritirarsi. Inevitabili sono state le proteste di chi in Forza Italia crede ancora nell’Europa e nei suoi valori.
Pensiamo a Renato Brunetta, Mara Carfagna e Gianni Letta che hanno addirittura minacciato di andarsene. Ma alla fine probabilmente il governo non cadrà. Luigi Di Maio e Vito Crimi stanno cercando di ricucire il rapporto con i dissidenti e tutto finirà quasi certamente a “tarallucci e vino”.
L’opposizione si è però lasciata sfuggire l’ennesima occasione per dimostrare la sua credibilità e serietà, in mano ormai a un gruppo di estremisti pericolosi che vogliono allontanare l’Italia dal progresso e dall’integrazione europea.
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