ROMA – LE SCUOLE SONO SICURE: RIAPRITELE. COSI FINIAMO DRITTI VERSO LA TERZA ONDATA.

Riaprire le scuole sarà una vera e propria iattura. Aumenteranno in maniera esponenziale i contagi esponendoci alla terza ondata a cui non potremo resistere. Sanità in testa. Ma gli "scienziati di partito" dicono di si.

Roma – Approvato il Decreto Legge Covid. Dopo il primo sì del Senato, anche la Camera ha dato il via libera, con 252 voti a favore e 203 contrari. Tra le novità la proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio 2021, il rinvio delle elezioni amministrative, la sospensione delle notifiche e del pagamento delle cartelle esattoriali e la norma che blocca le “scalate” alle società che operano nel settore delle telecomunicazioni.

La riapertura delle scuole rimane uno dei temi più discussi dal governo, dalle opposizioni ed esperti. Una parte dell’esecutivo vorrebbe consentire ai ragazzi di tornare tra i banchi già prima di Natale con una fretta che appare spropositata e inopportuna, oltre che pericolosa. Tanto perché ci sono gli esperti che consigliano per il bene della nostra salute. Pensa se facessero il contrario.

Ma la ministra dell’Istruzione prova a ottenere la riapertura delle scuole coinvolgendo, soprattutto, i sindaci, con alcuni dei quali ha avuto una riunione il 25 novembre scorso. L’incontro è avvenuto con i primi cittadini delle città metropolitane che rappresentano un terzo della popolazione italiana. L’obiettivo è quello di “fare squadra” sulle scuole, puntando l’attenzione su come tornare in classe e su che cosa fare per rimanerci il più possibile. Sino al rialzo esponenziale dei contagi, ovviamente.

Aumento dei contagi fra i giovani studenti liceali. Non fateli tronare in aula.

Se ci fosse stato un intervento massiccio sul trasporto pubblico sarebbe realmente giustificabile la pressione della ministra Azzolina. Siccome in tal senso non si è fatto un bel nulla il rischio contagi rimane elevatissimo e qualora la riapertura avvenisse sarebbe una nuova catastrofe. Per altro non giustificata dalle imminenti vacanze scolastiche. Allo stato attuale il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha manifestato solo la disponibilità a collaborare per la riapertura delle scuole a condizione che il governo risolva alcuni problemi, ovviamente di natura economica.

Tra le ipotesi che stanno circolando c’è quella, ancora più bislacca, di far tornare gli alunni in classe già il 9 dicembre, ovvero dopo la scadenza dell’attuale Dpcm e a ridosso delle vacanze natalizie. Il ministro della Salute Roberto Speranza si è dimostrato disponibile ad una eventuale riapertura degli istituti scolastici: “…Faremo il possibile per riaprire in dicembre. La scuola è e resta una priorità...”.

Franco Locatelli

Anche alcuni esperti, nonostante la scienza dica il contrario, si dicono favorevoli a questa ipotesi: “…Dagli ultimi dati a disposizione – dice il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatellila scuola contribuisce in modo assolutamente marginale alla curva di trasmissione del virus…”.

Nulla di più falso. E il professore lo sa bene, tant’è che non ne spiega i motivi. Ormai è chiaro che cosi facendo si tenta solamente di salvare l’economia e placare l’ira di imprenditori ed industriali. Sembra di essere ai confini della realtà: perché affermare che la scuola non ha influito e non concorrerà nella diffusione del virus quando sappiamo che è un mezzo straordinario di infezioni?

Tali affermazioni non solo sono errate ma reiterarne la validità è da incoscienti. Il 9 dicembre, comunque stiano le cose, non sembra la data giusta per suonare la campanella. Non siamo ancora pronti per questo evento, c’è ancora tanto di quel da fare che non arriveremo in tempo, come al solito. Non c’è istituto sicuro in Italia e il contagio è dietro l’angolo di ogni lavagna, gli studiosiindipendenti” lo sanno bene.

Lucia Azzolina

Invece i soliti scienziati di partito continuano ad affermare che la scuola è il luogo più sicuro che esista. Potrebbe anche essere vero ma solo nel caso in cui studenti, docenti, personale Ata, dirigenti e funzionari, rimanessero barricati giorno e notte all’interno degli edifici scolastici e senza alcun contatto con l’esterno.

Condizione questa impossibile dunque che rimangano chiuse quelle porte. E poi quanti decessi di giovani ci sono stati fino ad ora? Numerosissimi, al contrario della prima ondata dove a rimetterci la vita erano prevalentemente persone di una certa età. La verità è che si naviga a vista, senza strumentazione di bordo e facendo affidamento sul sestante quando siamo passati da decenni nell’era telematica.

Purtroppo anche il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, è favorevole alla riapertura degli istituti. Lo è sempre stato anche durante la prima fase infettiva del virus. E non è il solo ma i politici si sono scelte queste persone ed a loro debbono sottostare per quanto riguarda le conoscenze scientifiche.

Agostino Miozzo

Non è invece d’accordo al ritorno in classe prima di Natale il professor Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il quale  ha parlato senza mezzi termini: “…Una eventuale riapertura degli istituti scolastici il 9 dicembre è una pessima idea ed uno slogan politico. Riaprire e poi chiudere per le vacanze, in un periodo come questo… E poi i problemi dei trasporti sono stati risolti? Sarebbe più serio riaprire direttamente a gennaio…”.

Massimo Galli

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunque lasciato intendere che la riapertura delle scuole sarà oggetto di provvedimenti già nel prossimo Dpcm che sostituirà quello in scadenza il 3 dicembre. Intere classi scolastiche, centinaia di insegnanti, centinaia di operatori scolastici che sono state in quarantena non hanno insegnato nulla. E mentre si parla di mollare giusto per Natale con zone rosse che diventano arancioni e queste ultime che ridiventano gialle, la curva epidemiologica punta verso l’alto. Ma non lo dite a nessuno, per carità. La verità, di questi tempi, non paga. La menzogna si. 

 

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