L'opposizione continua con il suo gioco al massacro che non serve al Paese dilaniato dai debiti e dai futuri aumenti di energia elettrica e gas. La politica mai caduta cosi in basso.
Roma – Il clima di grande diffidenza venutosi a creare non fa bene al Paese già piegato in ginocchio dalla crisi sanitaria ed economica. Purtroppo quando la politica si trasforma in una commedia tragicomica, perde d’importanza e credibilità. E la politica italiana è scesa, in questi ultimi anni, ai livelli più bassi dalla Costituente ai nostri giorni. Questo è il pessimo risultato di tutta una serie di
istituzionali che sono culminate quando la Camera è stata costretta ad occuparsi di una mozione già discussa e definita in Commissione parlamentare.
Tale mozione, che prende il nome dei suoi firmatari ovvero Meloni, Molinari, Gelmini, Lupi e altri del centrodestra, che chiedevano la pubblicazione integrale, automatica e senza omissioni dei verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico sui “segreti” della pandemia, è stata respinta. Insomma restituita ai mittenti con 241 voti contrari, 199 a favore e 5 astensioni. Tutto scontato. Già letto, riletto, confermato e sottoscritto ma pur di mantenere la scena “Meloni & Company” hanno inscenato la solita farsa manifestando il loro, falso, disappunto.
Infatti il governo aveva già scelto, proprio il 4 settembre scorso, di procedere alla pubblicazione dei verbali del Cts, decorsi 45 giorni di tempo dalla data della relativa riunione. Tali documenti, pertanto, sono disponibili sul sito web della Protezione civile. Sono stati resi noti tutti gli atti dal 7 febbraio del 2020 fino all’ultimo verbale contrassegnato col numero 100. Dell’avvenuta pubblicazione ne ha dato notizia, alla Camera, la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Simona Malpezzi nel corso della discussione sulla mozione.
Peraltro la Camera dei Deputati aveva approvato un ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia, tanto per parlare dello “sdegno” autentico della Meloni. Con quell’Odg il governo si impegnava a “pubblicare tutti gli atti del Comitato“. Dunque perché tanto rumore? Se non bastasse la desecretazione dei verbali era stata già annunciata dal ministro della Salute Roberto Speranza addirittura il 2 settembre. Pubblicazione, lo ribadiamo, puntualmente avvenuta.
Non c’è che dire l’opposizione ha fatto una gran figura del cavolo che solo il mitico Antonio Razzi avrebbe saputo superare. Proprio in virtù della decisione già assunta dal governo nel rendere accessibili i verbali, Simona Malpezzi aveva espresso il parere contrario sul documento, inizialmente depositato dalla presidente di Fdi Giorgia Meloni. Parere contrario al quale si erano associati altri suoi colleghi. Nei documenti sono state oscurate soltanto le generalità e gli altri dati identificativi dei soggetti privati, delle società e dei prodotti sanitari.
Così come sono stati omessi gli allegati e i documenti delle valutazioni del Cts ai sensi del combinato disposto dall’articolo 5 bis e del Dlgs n.33 del 2013. Gridare al “complottismo” non serve più a nessuno, men che meno a remare contro il governo. Chi continua a sbandierarlo ai quattro venti rende, invece, tutti i cittadini, come abbiamo detto, più diffidenti e propensi a gettare nella pattumiera mascherine e realtà dei fatti.
In questo tragico momento, e nella speranza che non ce ne siano di più terribili, non serve affatto un clima di dubbi e perplessità. Piuttosto bisogna pensare a non allargare i contagi e fare il proprio dovere a seconda delle rispettive competenze e attribuzioni, come si usa dire nella funzione pubblica: “…Mai come in questi mesi – ha assicurato Malpezzi – sono state sottaciute la dimensione del fenomeno, i dati reali sulla diffusione e sulla pericolosità del virus, nonché le previsioni e le analisi degli scienziati. In nessun caso è stata sottovalutata la criticità di alcune scelte che hanno determinato, in ragione della tutela della vita, salute e sicurezza collettiva...”.
Purtroppo dalla metà di agosto i contagi sono aumentati, questo è il vero dato da tenere presente. Tutto il resto è noia, cantava il Califfo.
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