Il Decreto Rilancio è partito. Adesso ne vedremo gli effetti. Sul versante delle auto incentivi e offerte sembrano un ginepraio inestricabile dove ottenere concretamente sconti e agevolazioni sembra impossibile. E dire che si tratta del più costoso dei decreti, soldi alla mano…
Il Decreto Rilancio è legge. Coraggio la speranza di una ripresa è dietro l’angolo. Un solo problema: gli italiani, senza stipendio fisso o a contratto determinato, come potranno progettare l’acquisto di qualsivoglia bene mobile o immobile, senza pensare prima di porre radici più solide per consentirsi qualche beneficio personale?
Comunque andiamo avanti. Con questa nuova agevolazione si ha il terzo e più costoso provvedimento varato dal Governo per risollevare l’economia stremata dalla pandemia, superando anche il voto di fiducia al Senato. Palazzo Madama ha dato così il via libera al corpus di norme voluto dall’Esecutivo a metà maggio e che mette in campo interventi da 55 miliardi per contenere l’impatto della pandemia su imprese, partite Iva, dipendenti, famiglie e terzo settore.
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Per quanto riguarda “l’ecobonus auto” la normativa è stata cambiata a Montecitorio, così dal primo agosto al 31 dicembre 2020, chi compra o prende in leasing un veicolo ibrido o elettrico nuovo con contestuale rottamazione di un auto immatricolata prima del 2010 o comunque con più di dieci anni, avrà un bonus di 2mila euro. Il beneficio passa a 1500 euro, invece, per l’acquisto di un Euro 6. Il bonus si riduce rispettivamente a 1000 euro e a 750 euro invece per chi acquista elettriche e ibride o Euro 6 senza rottamazione. A questo bonus si dovrà aggiungere uno sconto di almeno 2mila euro da parte del venditore. Per quanto riguarda i motocicli, invece, il bonus sale fino a 4mila euro nel 2020 in caso di rottamazione di un vecchio motociclo. È stato deciso che l’incentivo sarà concesso anche senza rottamazione, ma solo fino a 3mila euro. Così, per auto e moto, dal primo agosto partiranno i nuovi bonus e rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2020.
Il legislatore, in pratica, per agevolare il mercato stagnante delle automobili, ha deciso di potenziare gli eco-incentivi legati all’acquisto di nuovi veicoli elettrici o ibridi, che possono arrivare fino a 10.000 euro nel caso di rottamazione della macchina vecchia (datata e inquinante). Si è pensato anche alla creazione di una nuova agevolazione per vetture Euro 6 e al potenziamento degli incentivi per l’acquisto di moto, fino a 4.000 euro previsti con rottamazione.
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Sconti senza limiti e per tutte le fasce di utenti. Ma non è finita. A tutto ciò, infatti, bisogna sommare anche il precedente incentivo di 6.000 euro con rottamazione o 4.000 euro senza rottamazione. Lo sconto totale arriva a 10.000 euro con rottamazione e 6.000 euro senza rottamazione. Peraltro le auto con emissioni di CO2 da 21 a 60 g/km e prezzo massimo di 50.000 euro è previsto l’incentivo di 2.000 euro con rottamazione, 1.000 euro senza, più 2.000 o 1.000 euro da parte del concessionario e 2.500 o 1500 euro precedente previsti (con o senza rottamazione).
Le auto Euro 6 con emissioni da 61 a 110 g/km e costo massimo di 40.000 euro: 1.500 euro con rottamazione e 750 euro senza rottamazione, si sommano anche i 2.000 o 1.000 euro di sconto del venditore. Precedentemente non c’era alcuna agevolazione per questa categoria, in tutto si beneficia quindi di 3.500 euro con rottamazione e 1.750 euro senza.
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Insomma c’è da confondersi e se fosse davvero realizzabile dal prossimo anno non dovrebbero più vedersi auto inquinanti e vecchie, ma solo auto ibride. Così sembrerebbe un sogno realizzabile per la maggioranza degli italiani, che però potrebbe infrangersi sulla dura realtà, quella dei conti, che i cittadini vivono giornalmente per far quadrare il bilancio familiare. Infatti non si parla affatto, per esempio, di agevolazioni nel settore assicurativo e per il, famigerato ed impopolare, bollo auto, così da sembrare tutto suggestivo e possibile. Ma come canta Gianna Nannini la nuova offerta parlamentare appare solo “bella e impossibile“.
Il provvedimento incentiva la rottamazione di vetture con almeno dieci anni e quindi lo svecchiamento del parco auto circolante in Italia, con un’età media troppo alta. Per chi invece compra e immatricola in Italia una moto elettrica o ibrida di categoria L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e, e rottama un vecchio veicolo, allora il contributo è del 40% sul prezzo di acquisto, fino a un massimo di 4.000 euro. Molto ancora si può trovare per demolire un mezzo o effettuare una nuova immatricolazione. Senza rottamazione, comunque, strabilianti offerte. Eccoci arrivati alla fine di un sogno con una ricaduta peggiore del previsto. Speriamo solo che il comparto automobilistico riparta e riprenda vigore, assicurando lavoro e tranquillità ai dipendenti e a tutto l’indotto che ruota intorno ad esso.
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