ROMA – IL 30 GIUGNO ANIMALISTI IN PIAZZA MONTECITORIO: GALERA A CHI SEVIZIA CANI E GATTI.

Anche per i reati contro gli animali occorre la detenzione in carcere e la certezza della pena, dicono gli animalisti, ma soprattutto sono indispensabili pene più severe. La recrudescenza degli atti vi violenza contro cani e gatti è diventata insostenibile in ogni parte d'Italia.

Roma – Animalisti in piazza Montecitorio per chiedere pene più severe nei confronti di chi maltratta gli animali. Saranno davanti al Parlamento il 30 giugno prossimo associazioni, politici, amministratori e semplici cittadini che, a partire dalle ore 11, facendosi forza delle 330 mila firme già raccolte con una petizione lanciata sui social, chiederanno il carcere per chi sevizia ed uccide animali. L’iniziativa parte dal Partito Animalista Europeo il cui rappresentante annuncia una protesta composta e determinata che si tradurrà in una proposta concreta. “…Lo scopo della manifestazione – scrive sui social Enrico Rizzi, della segreteria nazionale del partito animalista europeo – è quello di ottenere un immediato inasprimento delle pene con la certezza del carcere nei confronti di chi maltratta ed uccide animali in ogni ambito dai canili lager agli allevamenti intensivi dai laboratori di sperimentazione ai circhi e quanto altro. La nostra classe politica si definisce amica degli animali solo a parole unicamente per ottenere voti dall’elettorato animalista, di fatto ignora e trascura tale problematica disattendendo le promesse fatte…”. Sono ormai all’ordine del giorno le violenze e gli efferati delitti contro cani randagi, gatti e altri animali domestici. I responsabili, quando identificati e denunciati, restano spesso impuniti. In caso di condanna, ma sarebbe già una fortuna, non hanno mai scontato e né sconteranno un solo giorno di galera per colpa di una legge che gli animalisti definiscono ingiusta e del tutto inadeguata.

Animalisti in piazza del Parlamento.

Le associazioni di animalisti e protezionisti, di contro, sono numerosissime in Italia. Alcune di queste sono Onlus e, addirittura, fondazioni. Alcuni sodalizi contano anche dipendenti e volontari a rimborso spese che, spesso, ricevono congrue eredità e lasciti da migliaia di euro che, altrettanto spesso, vengono spesi senza rendicontazione. Sarebbe il caso, infatti, di censire le associazioni che si occupano di animali in un elenco pubblico dove chiunque possa leggere bilanci e spese finalizzati alla tutela degli animali d’affezione nel rispetto delle norme amministrative e fiscali.

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