ROMA – GIUSEPPE CONTE IL NUOVO LEADER DI UN PARTITO SENZA LODE, SENZA INFAMIA

I pentastellati cambiano volto e trovano in Giuseppe Conte un nuovo leader. In un partito che non ha mai avuto una figura carismatica ad eccezione di Beppe Grillo, rimasto però al di fuori delle competizioni elettorali.

Roma – Il senatur Umberto Bossi torna a ruggire, dopo un periodo di assenza per motivi di salute. Ovviamente lo fa alla sua maniera: “…Affinché il Nord vada bene occorre lo sviluppo del Sud, con un coordinamento Nord-Sud per quanto riguarda il lavoro...”. Sai che novità? Forse era meglio rimanere in silenzio per l’ex capo del Carroccio mentre infuoca la polemica tra Salvini e Orlando.

Motivo della diatriba la cancellazione del “Codice degli Appalti” chiesta da Salvini per aprire subito i cantieri. La richiesta non potrebbe comunque essere accolta perché la normativa si basa in larga parte su direttive europee e il leader della Lega dovrebbe saperlo. Evidentemente non è cosi.

Umberto Bossi

Nel frattempo il M5s si riorganizza dopo la recente quanto lunga serie di abbandoni ed espulsioni di parlamentari, avvenuti in occasione del varo del Governo Draghi. Ora è giunto il momento di andare oltre. Magari ricominciando daccapo con Giuseppe Conte che ha accolto l’invito di elaborare nei prossimi giorni un “progetto rifondativo” con il Movimento 5 Stelle.

Insomma il Movimento intende lavarsi la faccia e assumere un nuovo look nonostante i transfughi ne dicano peste e corna

“…Una sfida cruciale per il Movimento, con il desiderio di una riorganizzazione integrale per trasformarlo in una forza politica sempre più aperta alla società civile – scrivono i pentastellati sul loro profilo Facebookcapace di diventare il punto centrale di riferimento nell’attuale quadro politico, per avere un ruolo determinante da qui al 2050…”.

In buona sostanza una nuova fase che avrà come protagonista Conte, uscito da Palazzo Chigi settimane addietro, dopo quasi mille giorni consecutivi di permanenza, con governi diversi, alla guida del Paese. Il summit decisivo per il futuro del movimento, dopo smentite inquietanti e silenzi imbarazzanti, si è tenuto a Roma.

Giuseppe Conte con i vertici grillini.                                                                                                                                               Foto Roberto Monaldo

In un primo momento l’incontro si sarebbe dovuto tenere nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, poi teatro dell’assise è stato l’hotel Forum, abituale “quartier generale di Grillo”. Il comico genovese non ha tradito le aspettative e si è presentato con indosso un casco bianco da astronauta, seguito pochi minuti dopo da Giuseppe Conte. Senza casco, per fortuna.

La premessa principale della discussione sono stati l’adesione e il ruolo dell’ex premier all’interno del partito. Il M5S ha la necessità di rivedere e cambiare gli schemi di gioco, senza rifarsi alle origini storiche ormai disattese da anni, per recuperare entusiasmo e passione oltre che credibilità e consensi.

Da qui l’urgenza di arginare ulteriori fughe di parlamentari dopo il pandemonio dei giorni scorsi che ha visto i pentastellati, per tre anni di seguito, al timone del Bel Paese, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Rocco Casalino

All’appuntamento in albergo erano presenti anche il capo politico Vito Crimi, il presidente della Camera Roberto Fico, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quello delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, la Senatrice Paola Taverna, i deputati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro.

Al vertice anche l’immancabile Rocco Casalino, già portavoce di Conte a Palazzo Chigi. I primi a lasciare il “conclave sono stati proprio Grillo e Conte: entrambi fuggiti via senza parlare con i giornalisti. Dopo tre ore di riunione ecco il comunicato ufficiale che segna l’ingresso del M5S in una nuova “era glaciale”, iniziata il 4 ottobre del 2009:

“…Il Movimento – si legge nel post ufficiale che sembra un piccolo manifesto un po’ retrò che si rifà ad alcuni concetti chiave dei Cinque Stelle prima manierasarà la forza trainante della transizione ecologica e digitale, poggiando però su pilastri insostituibili, quei valori originari che lo hanno sempre contraddistinto, ovvero la tutela dell’ambiente, l’importanza dell’etica pubblica e della lotta alla corruzione, il contrasto delle diseguaglianze di genere, intergenerazionali, territoriali, la lotta contro le rendite di posizione e i privilegi, la più ampia partecipazione dei cittadini alla vita democratica attraverso il rafforzamento degli istituti di democrazia diretta...”.

Quando andavano d’amore e d’accordo

Tante le ipotesi sul tavolo su cui si è ragionato per rilanciare il Movimento. Dal ruolo effettivo di Conte all’interno dell’organo collegiale a 5 appena votato su Rousseau, ad una carica apicale simile a quella del “capo politico”. C’è da sottolineare che Grillo è sempre stato scettico sulla formula della leadership collegiale e, proprio per questo, il garante vorrebbe affidare a Conte il ruolo di capo unico, una figura simile a quella di Di Maio prima e Crimi, in seguito, come reggente.

Durante la riunione alcuni degli astanti avrebbero avanzato la proposta di affiancare al nuovo capo politico almeno un paio di vice per non concentrare troppo potere nelle mani di un’unica figura. Crimi, peraltro, avrebbe sottolineato la necessità di non ignorare il voto della base, che ha indicato la strada di un direttorio di cinque persone al posto del capo politico, votando la modifica dello statuto in tal senso.

Il comico ligure al suo arrivo all’hotel Forum a Roma

Comunque stiano le cose il messaggio di Grillo sul suo blog è chiaro: “Un anno fa il mondo si è fermato e le economie si sono arrestate per preservare la salute delle persone, sacrificando così il Pil“. Infatti secondo il comico ligure “in quel momento esatto si è affermato il valore della salute umana sopra la crescita economica. Una svolta epocale. Intanto la curva dei contagi risale per effetto delle varianti e dei vaccini non s’è saputo più nulla. Meglio mi sento. 

 

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