E nel caos della crisi in tempo di pandemia torna alla carica Clemente Mastella con un nuovo soggetto politico di prossima inaugurazione: dalla base al Parlamento per le esigenze della gente. Vecchia questa.
Roma – Tanto tuonò che piovve: via alla crisi. Renzi annuncia in conferenza stampa le dimissioni dei ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, peraltro presenti, nonché del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Il Consiglio dei Ministri ha, comunque, dato il via libera al Recovery Plan (di cui Di Maio si è assunta la paternità) con l’astensione delle ministre di Italia Viva.
Il presidente Mattarella, invece, sollecita il premier Conte ad uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia. Così il presidente del Consiglio lancia, in extremis, alla maggioranza un nuovo patto di legislatura, che non viene escluso da Renzi.
Ora è il momento delle trattative e si viaggia velocemente verso un probabile Conte Ter. Inizia, in tal modo e ufficialmente, la negoziazione e la caccia a chi può sostituire il gruppo di Italia Viva in Senato mentre, ancora una volta, la politica appare avulsa dalla realtà concentrata com’è su personalismi e provvisori equilibrismi, anziché impegnata seriamente sulla diffusione capillare dei vaccini. Per esempio.
Infatti contestualmente al propagarsi dell’epidemia perdura la polemica sulla chiusura delle scuole. La demagogia è ormai l’unica protagonista di un governo che continua a remare a vista. Sino ad oggi non sono stati resi noti i dati certi sulla diffusione del virus tra studenti ed insegnanti, Fra il personale scolastico quanti infetti sono stati segnalati?
In assenza di numeri certificati fanno bene le Regioni a limitare la circolazione e disporre l’interruzione del nefasto progetto del ministro Azzolina che continua a giocare a mosca cieca. In ogni caso la maggioranza è in cerca di sodali per fronteggiare l’attacco frontale di Renzi, pronto ad andare all’opposizione con un eventuale accordo con i sovranisti. Più che una crisi istituzionale sembra un rimpasto, diciamocelo francamente
Purtroppo i cittadini hanno la percezione che i condomini dei palazzi del potere pensino a soddisfare soltanto le loro ambizioni più sfrenate, lasciando le necessità crescenti della popolazione al caso. Il senso di responsabilità che imporrebbe l’attuale emergenza sanitaria non si vede. E non si vede perché non c’è.
E’ indubbio, per Italia Viva, il peso politico alla Camera dei Deputati ma il tentativo di alcuni personaggi senza scrupoli sarebbe quello di surrogarlo con altri ingressi per “denudarlo e defenestrarlo”, specialmente al Senato dove i numeri non sono confortanti.
Così i medesimi personaggi si stanno prodigando per diventare i veri “salvatori” del governo Conte. Se le istituzioni sono guidate da persone cosi, non lamentiamoci se i cittadini voltano le spalle. La corda è tirata al massimo, se si spezza sono dolori. Ma i guai non vengono da soli.
E cosi torna alla ribalta un redivivo Clemente Mastella, il quale afferma che subito dopo la crisi intende far ri-partire un’iniziativa politica, ovvero organizzare un gruppo di legionari composto da vecchie glorie interessate al progetto.
Ma il sindaco di Benevento, non avendo una rappresentanza parlamentare, dovrà partire da lontano ed ex novo. Il vero problema è che questa maggioranza, grillini in testa e ad esclusione di Italia Viva, non vuole il Mes e pur di non dirlo apertamente determina coscientemente un caos interno che si trasforma in crisi palese.
Ecco allora che la caccia ai responsabili diviene il “passatempo” di tanti esponenti del Pd e del M5S, ai quali adesso si è aggiunto anche Mastella che non perde tempo nel pubblicizzare la sua futura formazione che, mano sul cuore, si collocherà nell’ambito del centro, per una collaborazione, guarda caso, con il centro sinistra:
“…Certamente non posso prevedere quale sia la conclusione della crisi di governo – ha premesso l’ex ministro e parlamentare democristiano poi fondatore dell’Udeur – poiché questo bisognerebbe chiederlo a chi la crisi l’ha aperta. Posso però assicurare che i responsabili sono molti di più di quelli che si possano immaginare, come del resto si è già visto nelle votazioni che si sono tenute in Parlamento...”.
Il messaggio è abbastanza chiaro ed indirizzato ai nuovi “voltafaccia” per dare loro una nuova casa: “…Proprio per questo – conclude l’ex leader dell’Udeur, dell’Udeur 2.0 già CCD, CDR, Udr e Popolari per il Sud – un gruppo di parlamentari dà l’idea di un’iniziativa usa e getta e per questo ho intenzione di fare un nuovo partito, insieme ad altri, per rimettere in piedi una realtà che parta dalle esigenze locali e arrivi fino in Parlamento…”.
Comunque sembra che vi siano già alcuni “responsabili” pronti a sostituire Italia Viva al Senato: si tratta di 4 senatori del gruppo di Renzi e di ben 8 di Forza Italia, compresa la senatrice Sandra Lonardo del Gruppo Misto, non a caso moglie di Mastella. Insomma tornano i riservisti. La giostra non si ferma, altro giro signori.
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