Rogo di Primavalle, 52 anni dopo la tragedia. Il ricordo dei fratelli Mattei

La premier Meloni: “Due ragazzi innocenti, uccisi dalla furia ideologica e dall’odio politico”. La Russa: “Raccapricciante solo a pensarci”.

Roma –  “Stefano e Virgilio Mattei furono bruciati vivi nella loro casa. Due ragazzi innocenti, uccisi dalla furia ideologica e dall’odio politico. Ricordarli oggi non è solo un dovere morale: è un atto di giustizia verso la verità e verso la storia.Perché nulla si costruisce sull’odio. E perché certi orrori non devono accadere mai più. Non dimentichiamo”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione del 52º anniversario della strage di Primavalle, avvenuta il 16 aprile 1973. Quel giorno la casa dei Mattei venne incendiata da alcuni estremisti di Potere Operaio. Nel rogo persero la vita Virgilio e Stefano Mattei, che avevano rispettivamente 22 e 10 anni. Erano i figlio di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano. 

Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha partecipato alla cerimonia di commemorazione nel 52º anniversario della strage di Primavalle. “La celebrazione dell’anniversario questa mattina è stata commovente, mi sono commosso”, ha detto La Russa ospite della trasmissione ‘Ping pong’ su Rai Radio1. “Ho conosciuto Mario (Mattei, NdR) e Anna, che era la mamma dei due ragazzi morti bruciati vivi, a casa loro, in un attentato che è raccapricciante anche solo a pensarci. Mi sono inginocchiato davanti alla memoria e all’immagine dipinta sul muro di questi due ragazzi che hanno perso la vita senza volerlo. Senza, in nessun modo, aver fatto nulla non dico per meritarlo ma neanche per causarlo”.

I fratelli Mattei

Ricordandoli “ho pensato ai tanti ragazzi, di ogni colore politico, che in quegli anni drammatici hanno perso la vita. Dovrebbe essere questo – ha concluso il presidente del Senato – il pensiero che spinga tutti a una pacificazione e soprattutto a non ripetere un clima come quello di quegli anni”. In occasione dell’anniversario è stato presentato un nuovo murale, nel luogo in cui i due fratelli persero la vita, realizzato dalla Regione Lazio. L’iniziativa fa seguito alla targa commemorativa realizzata per il 46esimo anniversario e al murale del 2024 realizzato sempre con fondi regionali. Oltre alla tragedia, è nota a tutti la vicenda giudiziaria. La magistratura individuò in tre esponenti di Potere Operaio i possibili autori del rogo. Erano gli stessi che, all’interno dell’organizzazione, si facevano conoscere come gruppo Tanas, quelli di Primavalle.

A distanza di  tre settimane dall’attentato furono emessi ordini di arresto nei confronti di Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, tutti di Potere Operaio e del gruppo Tanas. Lollo finì in carcere, Grillo e Clavo scapparono. Il processo iniziò nel febbraio del 1975. Mentre in tribunale si svolgeva una delle udienze, all’esterno, in piazzale Clodio a Roma, ci furono scontri violentissimi tra militanti di sinistra e di destra: uno studente di origine greca, militante dell’organizzazione universitaria del MSI, il Fuan (Fronte universitario di azione nazionale), fu ucciso a colpi di pistola. L’appello bis si concluse con la condanna dei tre imputati per incendio doloso, duplice omicidio colposo, uso di materiale esplosivo e materiale incendiario. Nel 1987 la Corte di Cassazione confermò le condanne. Nel 2005 la Corte d’appello di Roma dichiarò prescritto il reato.

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