Consulta: “Riconoscimento automatico delle due madri per figli di coppie lesbiche”

Secondo la Corte Costituzionale, la madre intenzionale ha gli stessi diritti e doveri della madre biologica, senza dover ricorrere all’adozione.

Roma – La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 8 della legge 40/2004, stabilendo che i bambini nati in Italia da coppie lesbiche tramite fecondazione eterologa all’estero devono essere riconosciuti fin dalla nascita come figli di entrambe le madri, senza ricorrere all’adozione. La decisione, che risponde ai dubbi di costituzionalità sollevati dal Tribunale di Lucca, sancisce che la madre intenzionale, che ha dato il consenso alla procreazione medicalmente assistita (PMA), ha gli stessi diritti e doveri della madre biologica, in nome dell’interesse supremo del minore.

Figli di coppie lesbiche subito con due madri

Questo evita discriminazioni e garantisce al bambino il diritto all’identità, al mantenimento e a un rapporto equilibrato con entrambe le genitrici. La sentenza boccia la circolare del 2023 del ministro Piantedosi, che aveva portato a disconoscimenti della madre intenzionale, come nel caso di Padova.

Con la sentenza n. 69, la Corte ha invece ritenuto costituzionale il divieto di accesso alla PMA in Italia per le donne single, definendolo una scelta legislativa non irragionevole, basata sul principio di precauzione per tutelare i nascituri, evitando un contesto genitoriale privo a priori della figura paterna. Tuttavia, i giudici hanno chiarito che il Parlamento potrebbe estendere l’accesso alla PMA alle donne single, non ravvisando ostacoli costituzionali.

Non è incostituzionale il divieto per le donne single

Entrambe le sentenze non modificano l’accesso alla PMA in Italia, riservato alle coppie eterosessuali, mantenendo l’“esilio procreativo” per coppie lesbiche e donne single, che devono recarsi all’estero dove la PMA è consentita. La Corte sottolinea che decisioni su temi bioetici e sociali spettano al legislatore, a meno che non si configurino violazioni manifestamente incostituzionali, come nel caso del riconoscimento dei figli delle coppie lesbiche.

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