Voluti da Domiziano, sono testimoni della storia del commercio e della medicina nell’antica Roma. Ora tornano visitabili dopo scavi e restauri.
Roma – Il Parco archeologico del Colosseo apre per la prima volta al pubblico gli Horrea Piperataria, i magazzini “delle spezie egizie e arabe” così citati da Plinio e soprattutto da Cassio Dione, costruiti dall’imperatore Domiziano sulle pendici sud ovest della Velia, la collina posta tra Esquilino e Palatino. In occasione della apertura sono stati illustrati i risultati delle recenti indagini condotte dal PArCo e da Sapienza Università di Roma in un racconto multimediale che restituisce le varie fasi costruttive degli edifici dell’area da prima di Nerone fino all’edificazione della soprastante Basilica di Massenzio ed oltre. I magazzini saranno per la prima volta visitabili grazie a un nuovo ingresso posto sull’antico vicolo delle Carinae, anch’esso completamente risistemato e accessibile a tutti, dotato di una nuova pannellistica e percorribile dal Foro Romano fino al Tempio della Pace.
Gli Horrea Piperataria si trovavano in un’area destinata all’immagazzinamento fin dall’età repubblicana. La loro riscoperta archeologica è avvenuta solo nel 1915, grazie a Maria Barosso, dopo secoli di oblio causato dalle trasformazioni urbanistiche della zona.
Le indagini archeologiche avviate nel 2019 dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza di Roma, in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, hanno permesso di ricostruire l’organizzazione degli Horrea. Il complesso era articolato su più livelli per seguire la pendenza della collina ed era strutturato attorno a cortili porticati con vasche funzionali e pozzi di deflusso. Le spezie, prodotti di enorme valore, erano utilizzate non solo per la cucina, ma anche, e soprattutto, in ambito medico e farmaceutico.
Intorno agli Horrea Piperataria si sviluppò un intero quartiere legato alla medicina. Qui si trovavano la domus e la taberna medica di Arcagato, il primo medico pubblico di Roma, e l’apotheca di Galeno di Pergamo, celebre medico del II secolo. La presenza di presidi militari garantiva la sicurezza dell’area, che mantenne la sua vocazione sanitaria fino al Medioevo.
Non è un caso che nel 526 d.C. una delle aule del Tempio della Pace sia stata trasformata nella basilica dei Santi Cosma e Damiano, medici patroni. Successivamente, nel 1429, papa Martino V assegnò la chiesa di San Lorenzo al Collegio degli Speziali, perpetuando la tradizione medico-farmaceutica del quartiere, oggi sede del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico.
L’attuale progetto di allestimento degli Horrea Piperataria offre un’esperienza immersiva e tecnologicamente avanzata. Il percorso, che parte dal Vicus delle Carinae, permette ai visitatori di “levitare” sopra le antiche strutture grazie a passerelle in vetro. L’illuminazione architettonica e le videoproiezioni creano un’atmosfera suggestiva, guidando il pubblico attraverso i diversi strati archeologici, dal più recente al più antico.
L’esperienza è arricchita da pannelli informativi, musica e racconti multimediali che ricostruiscono la storia del sito e della sua evoluzione, offrendo un viaggio a ritroso nel tempo, fino all’età repubblicana e imperiale.
In apertura: Foto: ©Simona Murrone / Parco Archeologico del Colosseo