La Sardegna dei veleni torna alla ribalta dell cronache. Stavolta è sotto inchiesta il Poligono di Quirra, una sorta di “terra dei fuochi” particolarmente pericolosa per la salute degli abitanti della zona. Nel mirino della magistratura inquirente i comandanti della struttura che si sono succeduti negli anni.
Sud Sardegna – C’è un’altra Sardegna che non compare sulle cartoline e di cui i turisti sono forse inconsapevoli. E’ la Sardegna dei veleni e delle esercitazioni militari.
E‘ entrato nella fase finale il processo per i veleni di Quirra in Ogliastra. I punti chiave dell’inchiesta del Pm Biagio Mazzeo sono pochi ma pesano come macigni.
I comandanti che si sono alternati alla guida del Poligono di Quirra, dove avvengono le esercitazioni militari, avevano la responsabilità della sicurezza degli uomini al loro comando e delle persone che gravitavano intorno e dentro il Poligono di tiro.
Pur non essendo in loro potere la decisione di adottare i brillamenti, avrebbero dovuto garantire la tutela delle persone e dell’ambiente. Persino i pastori subito dopo le esplosioni avevano libero accesso con i greggi, nei terreni di Quirra, quando ancora l’aria era contaminata. La popolazione inoltre non è mai stata debitamente informata dei rischi che correva. E si tratta di seri rischi alla salute pubblica.
Il Poligono operativo fungeva da discarica per armamenti i cui rifiuti provenivano da tutta Europa, contravvenendo alle più elementari regole di sicurezza. Le accuse e le richieste di assunzione di responsabilità coinvolgono otto comandanti che si sono alternati alla guida del Poligono.
L’accusa del procuratore Mazzeo precipita con tutta la sua potenza nell’Aula: omissione dolosa di cautele contro infortuni e disastri. E’ solo il primo atto.