Pisa: individuato dopo complesse indagini, è ora ai domiciliari. Il 50enne era uscito dal carcere nel 2022 dopo aver scontato 16 anni per aver strangolato Vanessa Simonini, che non cedeva alle sue avances.
Pisa – È finito in manette Simone Baroncini, 50enne operaio di Pisa che tra settembre 2024 e il gennaio scorsi ha terrorizzato le giovani donne del centro cittadino cercando di pungerle con delle siringhe, episodi noti come “needle spiking”. E non è un perfetto sconosciuto, anzi. Nel 2022 era tornato libero dopo aver scontato 16 anni di carcere per omicidio per aver strangolato la 20enne Vanessa Simonini. Ora si trova agli arresti domiciliari a Volterra. Le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla pm Lydia Pagnini, hanno rivelato un movente sessuale, confermato da materiale pornografico, foto di passanti e ricerche online su “punture non dolorose”. Per questo è accusato di violenza sessuale.
Le aggressioni risalgono tra settembre 2024 e gennaio 2025, quando tre giovani donne sono state assalite a Pisa e punte alle natiche con un ago da siringa mentre passeggiavano in centro. Il primo episodio è del 14 settembre 2024: una trentenne venne colpita in Lungarno Buozzi, intorno alle 18:00, da un uomo incappucciato che si era poi dileguato rapidamente. Quindi il 18 gennaio 2025 toccò a una 23enne, punta sul cavalcavia di San Giusto alle 18:15, mentre camminava sola. La ragazza descrisse l’aggressore come un uomo di circa 1,70 m, con giacca impermeabile e scarpe nere. Il giorno seguente, sempre intorno alle 18, ad essere aggredita fu una 21enne, in viale Bonaini vicino alla stazione, con modalità identiche.

Le vittime, pur non avendo riportato conseguenze rilevabili dai controlli ospedalieri, hanno riportato traumi psicologici. Le denunce, rese pubbliche tramite social universitari come Memes Unipi, hanno sollevato l’allarme, con centinaia di studenti che hanno condivisole segnalazioni e creato chat per monitorare la situazione.
Ad avviare le indagini era stata la Squadra Mobile di Pisa, guidata dal questore Sebastiano Salvo. Grazie alle telecamere di videosorveglianza cittadina e degli esercizi commerciali, hanno potuto ricavare un identikit del colpevole. L’attenzione si è quindi concentrata su Simone Baroncini, che dopo la scarcerazione nel 2022 si era trasferito a Volterra.
Lo scorso 24 gennaio gli specialisti informatici del Servizio Centrale Operativo di Roma hanno proceduto a perquisire l’abitazione, ritrovando prove decisive: un ago da siringa nascosto sotto il letto e abiti che corrispondevano a quelli indossati durante le aggressioni e descritti dalle vittime. Inoltre, nei dispositivi informatici dell’uomo c’erano numerose foto delle parti posteriori di giovani passanti scattate a loro insaputa, ricerche su “punture non dolorose” e contatti con sconosciuti sui social per imparare tecniche di iniezione. Ciliegina sulla torta, materiale pornografico di genere “spanking” (sculacciate) e “needle spiking” (punture con aghi), indicativo di un movente sessuale.
L’analisi del traffico telefonico ha confermato la presenza di Baroncini nelle zone degli attacchi, mentre una vittima lo ha riconosciuto durante una ricognizione fotografica, consolidando il quadro indiziario.
Su richiesta della pm Lydia Pagnini, il gip Nunzia Castellano ha dunque disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari, eseguita ieri. Baroncini, accusato di violenza sessuale, è stato trasferito nella sua abitazione a Volterra, dove è sotto stretta sorveglianza. Il suo passato, segnato dal femminicidio di Vanessa Simonini, ha amplificato la rabbia e l’indignazione. La sera del 7 dicembre 2009, Baroncini strangolò la 20enne di Gallicano, che aveva respinto le sue avances, simulando un’aggressione sul greto del fiume Serchio. Confessò dopo poche ore, venendo condannato a 16 anni, ridotti da 30 grazie al rito abbreviato. La madre di Vanessa, Maria Grazia Forli, fondatrice dell’associazione “Non ti scordar di me,” non ha nascosto il suo dolore e la sua rabbia: “La sua scarcerazione ci aveva già ferito, ora questo orrore conferma che non è cambiato.”