Primo maggio per la sicurezza sul lavoro. I sindacati: “Tre morti bianche al giorno, una vergogna che deve finire”

I segretari di Cgil, Cisl e Uil sono intervenuti a Roma, Casteldaccia (Palermo) e Montemurlo (Prato). Dal palco del Concertone arrivano i numeri dell’emergenza e le parole di papa Francesco.

Roma – Primo maggio dedicato alla sicurezza sul lavoro. Riunite sotto lo slogan “Uniti per un lavoro sicuro”, le principali sigle sindacali – CGIL, CISL e UIL – si sono mobilitate in tre piazze simboliche per richiamare l’attenzione nazionale sul dramma delle morti sul lavoro. Tre manifestazioni unitarie che hanno avuto luogo a Roma, Casteldaccia (Palermo) e Montemurlo (Prato), ognuna guidata da uno dei tre segretari generali.

Ai Fori Imperiali a Roma, Maurizio Landini (CGIL) ha chiuso il corteo lanciando un appello forte: “Se non arriveranno risposte concrete dal governo, è il momento di un’ampia mobilitazione per sostenere la nostra piattaforma per la sicurezza”. Ha poi ricordato l’importanza del voto democratico, citando i referendum dell’8 e 9 giugno, tra cui uno proprio sulla sicurezza sul lavoro.

A Casteldaccia, luogo della tragedia che il 6 maggio 2024 costò la vita a cinque operai della rete fognaria, la segretaria CISL Daniela Fumarola ha commemorato le vittime: “Ogni giorno nel nostro Paese muoiono in media tre persone per lavoro. È una scia di sangue che attraversa tutta l’Italia. Questa vergogna deve finire”.

PierPaolo Bombardieri (UIL), intervenuto a Montemurlo, ha ricordato la giovane Luana D’Orazio, morta sul lavoro a soli 22 anni per la manomissione di un macchinario: “È da qui, con sua madre Emma al nostro fianco, che vogliamo ribadire la nostra battaglia per la vita e la dignità di ogni lavoratore”.

Le tre piazze hanno lanciato un messaggio chiaro: non si può più accettare che il lavoro uccida. Le vittime del dovere meritano giustizia, e la sicurezza deve tornare a essere una priorità nazionale. A concludere la giornata, il tradizionale Concertone del Primo Maggio, che è tornato nella storica cornice di piazza San Giovanni in Laterano a Roma.

Dal palco, Noemi, Ermal Meta e BigMama hanno ricordato i numeri dell’emergenza: “Sono 2469 gli uomini e le donne che dal 2023 hanno perso la vita sul lavoro, 338 solo nei primi mesi di quest’anno, tre persone al giorno che non fanno ritorno a casa dal lavoro”. E sulla piazza sono riecheggiate le parole di papa Francesco sul lavoro che uccide: “A volte sembra di sentire un bollettino di guerra. Questo accade quando il lavoro si disumanizza, e invece di essere uno strumento con cui l’essere umano realizza se stesso, diventa una corsa esasperata al profitto, E questo è brutto. La sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo, ci accorgiamo della sua importanza quando viene tragicamente a mancare ed è sempre troppo tardi. Siamo esseri umani e non macchinari, persone uniche e non pezzi di ricambio”.

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