Ponte sullo Stretto: in arrivo un nuovo contenzioso sul progetto

L’associazione “Invece del ponte” ha sottolineato in un incontro a Messina i problemi infrastrutturali, economici e ambientali dell’opera.

Messina – Un nuovo contenzioso potrebbe abbattersi sul progetto del Ponte sullo Stretto. Alcune associazioni ambientaliste starebbero preparando un reclamo alla Commissione Europea per violazione di Direttiva Habitat, Direttiva Uccelli e Direttiva Vas. Un testo articolato che dovrebbe essere presentato entro le prossime settimane, secondo quanto dichiarato da Gaetano Benedetto, responsabile nazionale del centro studi WWF, nel corso di un evento organizzato da ‘Invece del Ponte’ a palazzo Zanca, a Messina. “Se accolto – ha spiegato all’Ansa – si apre una procedura d’infrazione specifica, ossia quella che in ultima fase potrebbe portare ad una condanna dello Stato membro”.

Analogo reclamo era stato presentato su Rete 2000 rispetto al progetto del 2012-2013, poi venuto meno perché il Governo Monti sospese l’opera. Tra i punti di critica di Benedetto, “la violazione delle procedure su Rete Natura 2000 cioè delle aree con vincoli comunitari che in modo esteso coprono l’intero Stretto, sia sulla parte siciliana che calabrese – afferma – e la mancata Valutazione ambientale strategica che verrebbe giustificata per il fatto che essendo il ponte un progetto non è dovuta. In effetti la Vas si applica solo a piani e programmi ma non a progetti. Noi sosteniamo che il ponte è solo formalmente un progetto ma in realtà è un piano di interventi, non tutti funzionali all’opera, su due regioni, due provincie che investono 29 comuni con opere diverse, con deroghe a tutta la pianificazione vigente compresa quella paesaggistica”.

L’associazione “Invece del ponte” ha sviscerato gli aspetti giuridici, economici e ambientali del progetto del Ponte sullo Stretto. “I ritardi – ha detto il presidente dell’associazione Guido Signorino – il mancato rispetto di ogni data annunciata, confermano l’approssimazione con cui viene affrontata tutta la questione“. Signorino ha denunciato “il tentativo di forzare le regole per tentare di mettere in piedi una enorme speculazione”. Filippo Cucinotta, docente all’Università di Messina, ha criticato i valori ambientali propagandati. “Viene detto – ha affermato – che il ponte farà risparmiare tutte le emissioni delle navi, azzerando traghetti e aliscafi, cosa assolutamente non vera. L’analisi costi-benefici del progetto e basata su stime abnormi rispetto ai dati effettivi e facilmente reperibili. Inoltre, non sono state considerate adeguatamente le emissioni dovute al ponte, sia in fase di cantiere che in fase di esercizio”.

Il risultato, aggiunge, è che viene sopravvalutato il beneficio ambientale e sottovalutato il danno globale del ponte. L’analisi ambientale e da rifare, secondo metodologie ampiamente standardizzate e normate dall’ISO. Rifacendola in maniera corretta e non strumentale, il bilancio ambientale del ponte sarebbe ben diverso da quello attualmente raccontato dalla narrazione pro-ponte”. Benedetto, dell’ufficio studi del WWF, ha evidenziato che il progetto “ha ricevuto dalla Commissione VIA un puntuale parere negativo sulla Valutazione di Incidenza Ambientale, visto il danno potenziale su habitat e specie prioritarie di rilievo comunitario. E, dunque, necessario attivare un’altra specifica procedura, cosiddetta ‘di III livello’, in base alle Direttive e alle linee-guida dell’Europa. Proprio per questo il Cipess non riesce ad approvare il progetto“.

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