L’associazione animalista ha chiesto l’intervento urgente dei ministri competenti. Il sindaco di Legnano: “Ci stiamo muovendo nel rispetto delle normative”.
Legnano – Il Palio di Legnano, in programma per domenica 25 maggio, è al centro di una rovente controversia sollevata dalla LAV (Lega Anti Vivisezione), che ha denunciato l’uso di cavalli purosangue inglesi nelle corse di addestramento, in violazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 20 marzo 2025. L’associazione animalista ha chiesto l’intervento urgente dei ministri della Salute, Orazio Schillaci, e dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, oltre a un’azione immediata del sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, e del prefetto di Milano per fermare la manifestazione, accusata di operare in aperta contravvenzione alla normativa vigente.
Secondo la LAV, il Palio di Legnano rischia di svolgersi in palese violazione del DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 marzo 2025, che ha reso strutturale il divieto di utilizzare cavalli di razza purosangue inglese (PSI) nelle corse di velocità durante manifestazioni popolari. Il decreto, nato da anni di analisi sugli infortuni – spesso mortali – registrati in eventi simili, considera i PSI inadeguati per le loro caratteristiche morfologiche a contesti non controllati come le piste temporanee dei palii, a differenza degli impianti ippici regolamentati.
La LAV denuncia che, nonostante la norma sia chiara, gli organizzatori del Palio avrebbero impiegato 32 cavalli purosangue inglesi durante le batterie di addestramento allo Stadio Giovanni Mari, un atto che l’associazione interpreta come un tentativo deliberato di eludere la legge. Nadia Zurlo, responsabile dell’area equidi della LAV, ha dichiarato: “Chiediamo l’intervento immediato dei ministri Schillaci e Lollobrigida affinché si accerti formalmente la non riconducibilità dello Stadio Giovanni Mari tra gli impianti autorizzati e si impedisca l’utilizzo di cavalli di razza purosangue inglese.”
L’associazione ha inoltre criticato il tentativo degli organizzatori di ottenere una deroga, sostenendo che lo stadio di Legnano possa essere equiparato a un impianto sportivo riconosciuto, esentato dal divieto. Secondo la LAV, questa interpretazione è giuridicamente infondata, poiché il DPCM non include lo Stadio Mari tra le eccezioni previste. La LAV ha chiesto al prefetto di Milano di bloccare l’evento se non conforme alla normativa e ha annunciato un accesso agli atti per verificare la regolarità delle autorizzazioni.
Il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, ha risposto alle accuse sottolineando che il Palio si sta muovendo nel rispetto della normativa. In una nota ufficiale, Radice ha chiarito che il Comune non ha richiesto una deroga per l’edizione 2025, ma si avvale della norma transitoria del DPCM, che consente di applicare l’ordinanza precedente (la cosiddetta “ordinanza Martini”) per le istanze di autorizzazione presentate prima del 20 marzo 2025. Secondo il sindaco, un’istanza relativa alla pista di addestramento sarebbe stata presentata tempestivamente, rendendo legittimo lo svolgimento della manifestazione.
Radice ha difeso l’impegno del Palio per il benessere animale, citando decenni di miglioramenti, come la pista in sabbia, lo steccato stile ippodromo, il canapo adattato e l’ambulanza veterinaria. “Legnano ha sempre rispettato le leggi sul rispetto degli animali, divenendo un esempio da seguire,” ha dichiarato, supportato da Noberto Albertalli, ex gran maestro del Collegio dei Capitani, che ha definito le polemiche “figlie di un incattivimento strumentale.” Albertalli ha ricordato il riconoscimento del Palio come eccellenza nel 2009, grazie all’ordinanza Martini e a un convegno nazionale con l’allora sottosegretaria alla Salute Francesca Martini.
Tuttavia, la LAV ha replicato evidenziando incongruenze: secondo l’associazione, l’istanza presentata riguarderebbe solo la pista di addestramento, non la corsa ufficiale, e gli incontri con i ministeri sarebbero avvenuti dopo la pubblicazione del DPCM, smentendo l’esistenza di un’autorizzazione preesistente per il Palio.