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Pistola, munizioni e sangue: forse una svolta

I reperti sono al vaglio degli specialisti che stabiliranno se arma e proiettili hanno a che fare con l’omicidio di Gigi Bici e se le tracce ematiche ritrovate in casa Pasetti sono o meno della vittima.

Pavia – Barbara Pasetti, 44 anni, detenuta in carcere con l’accusa di tentata estorsione, omicidio volontario e occultamento di cadavere, rimane in cella da dove reitera di essere stata vittima di una banda di criminali dell’Est che l’avrebbero utilizzata come tramite per le richieste estorsive. Il tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dal legale dell’indagata, l’avvocato Irene Anrò, disponendo che la donna dovrà rimanere dietro le sbarre come a suo tempo stabilito dal Gip pavese.

Luigi Criscuolo, la vittima

Dunque la donna rimane l’unica indagata per il delitto di Luigi Criscuolo, detto Gigi Bici, e potrebbe avere avuto a disposizione il telefonino della vittima nei giorni successivi all’omicidio. Il cellulare, che sembra introvabile, potrebbe contenere informazioni utili alla soluzione del caso. La Pasetti avrebbe avuto l’opportunità di consultarne la rubrica e dai riscontri effettuati dalla Scientifica pare che il dispositivo sia stato acceso dopo la morte del commerciante napoletano. Ma da chi?

Per chiarire i diversi punti oscuri della vicenda bisogna fare un passo indietro. A quando, la mattina della sua sparizione, Gigi Bici si sarebbe recato a un appuntamento misterioso con una persona che lo avrebbe atteso nel piazzale del cimitero di Barona, frazione di Albuzzano, a due minuti da Calignano. Il ripetitore di zona avrebbe agganciato il cellulare dell’ex commerciante alle 10,11 dell’8 novembre, registrando due messaggi inviati a una donna, ma già alle 10,34 il telefonino si sarebbe sganciato per poi rimanere irraggiungibile perché spento.

Il cimitero di Barona dove Criscuolo avrebbe avuto un appuntamento con una persona

Il pensionato era uscito dalla sua abitazione di viale Canton Ticino alle 8,40 dopo aver ricevuto una telefonata e a bordo della sua Volkswagen Polo si sarebbe diretto verso Calignano, frazione di Cura Carpignano. Alle 9,37 la sua auto era passata sotto la telecamera alla periferia della frazione, alle 9,39 arrivava a Calignano. L’auto era poi sparita per un’ora e 5 minuti per poi spuntare di nuovo in strada alle 10,44 all’uscita di Calignano con il finestrino rotto ed un altro uomo alla guida. Chi era quell’individuo? Aveva a che fare con Barbara Pasetti, attesa la presenza dell’auto di Criscuolo a Calignano dove abitava la donna?

Stefania Criscuolo aveva riferito che il padre era uscito di casa indossando una maglia blu mentre la persona ripresa dalla telecamera al volante dell’auto avrebbe avuto un’età fra i 40-50 anni e indossava una maglietta rossa e guanti bianchi. I guanti servivano per non lasciare impronte? E cos’era successo nel frattempo a Gigi? Era già stato ammazzato con un colpo di pistola? Il suo corpo era già stato abbandonato accanto all’uscita secondaria dell’ex convento?

Gli investigatori davanti al cadavere di Criscuolo coperto di arbusti e sterpaglie

Criscuolo farà la sua ultima apparizione da morto il 20 dicembre quando verrà alla ribalta delle cronache Barbara Pasetti, accusata di aver chiesto alla famiglia della vittima un riscatto di 300mila euro a fronte della liberazione del loro congiunto già cadavere, attraverso due lettere di cui una contenente i particolari del delitto e una foto della salma.

Quest’ultima inchioderebbe l’assassino senza bisogno di ulteriori sforzi investigativi. Ma chi avrebbe materialmente eseguito l’omicidio? La Pasetti avrebbe pensato soltanto alla logistica oppure sarebbe coinvolta in prima persona nel crimine? La polizia ha scoperto diverse macchie ematiche in casa dell’indagata che sono state repertate e trasferite nei laboratori della Scientifica per le successive analisi. A chi appartiene quel sangue?

Barbara Pasetti

Le lettere estorsive sarebbero partite dal computer della donna di Calignano, tramite posta elettronica, che le avrebbe inviate ad una copisteria per farsele stampare. Durante l’interrogatorio di garanzia l’indagata ammetteva parzialmente le proprie responsabilità ma ancora nulla che riguardasse direttamente l’omicidio, nonostante nella sua abitazione fossero stati ritrovati una pistola calibro 32, una ventina di proiettili e un’ogiva compatibile con i calibri di arma e munizioni, e adesso quelle inquietanti tracce di sangue. Tutto al vaglio dei laboratori scientifici e balistici.

Una pistola, munizione e tracce di sangue in casa Pasetti

Rimane nebuloso anche il movente, poiché le richieste di denaro sarebbero pervenute alla famiglia quando Criscuolo era già morto. Perché sarebbe stato ucciso? E se la tentata estorsione non fosse altro che un depistaggio per nascondere il vero motivo del delitto? Che fine hanno fatto i soldi che si ipotizzava fossero frutto di una rapina e poi finiti nelle mani della vittima? Una volta eliminato Gigi qualcuno avrebbe potuto aguzzare l’ingegno per recuperare la somma dovutagli e che riteneva fosse nella disponibilità della famiglia. Il piano falliva miseramente.

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