Per la prima volta dall’approvazione del Critical Raw Materials Act e dall’approvazione della nuova legge sulla competitività e sostenibilità.
Roma – “Il risultato ottenuto – per la prima volta dall’approvazione del Critical Raw Materials Act e dall’approvazione della nuova legge italiana – dà l’avvio ad una nuova visione del settore delle materie prime in Italia, incentrata sulla competitività ma anche sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Infine i progetti italiani che hanno ottenuto il riconoscimento di progetti strategici confermano il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l’uso efficiente delle risorse”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commentando l’adozione da parte della Commissione Europea della la lista finale dei Progetti strategici per le materie prime strategiche.
Si tratta, sottolinea il Mase, di 47 progetti europei che contribuiranno al rafforzamento dell’autosufficienza dell’Unione in termini di approvvigionamenti di materie prime, riducendo le dipendenze da fonti esterne e rendendo le catene del valore sempre più resilienti e sostenibili. I nuovi progetti rappresentano una milestone importante nell’implementazione del Critical Raw Materials Act, che mira a garantire che l’estrazione, la trasformazione e il riciclo europei di materie prime critiche e strategiche soddisfino rispettivamente il 10%, il 40% e il 25% della domanda dell’UE entro il 2030, prosegue il Mase.

Dopo un processo sviluppatosi in diverse fasi, sia europee che nazionali, l’Italia ha ottenuto un importante risultato: su dieci progetti di riciclo riconosciuti strategici a livello europeo, quattro sono in Italia: in Veneto, Toscana, Lazio e Sardegna. La prima selezione dei progetti strategici per le materie prime critiche e strategiche, sottolinea il Mase, si conclude quindi con successo per l’Italia, che riconosce il valore strategico delle materie prime critiche e strategiche per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica e digitale, ma anche per altri settori strategici quali difesa, salute e aerospazio.
In tutti e quattro i casi italiani si tratta di progetti per il riciclo dei materiali, emerge dai materiali diffusi dall’esecutivo comunitario. Si tratta di: Alpha Project, progetto di riciclaggio promosso da Solvay Chimica Italia che si propone di contribuire all’approvvigionamento di metalli del gruppo del platino; Life22-env-it-inspiree, promosso da Itelyum Regeneration SpA per contribuire all’approvvigionamento di terre rare elementi per magneti; Portovesme Crm Hub, promosso da Portovesme srl per contribuire alla fornitura di litio per le batterie; e infine Recover-It, promosso da Materiali circolari srl per contribuire alla fornitura di rame, nichel per batterie e metalli del gruppo del platino.

Le materie prime critiche, come previsto dal piano europeo, rivestono un ruolo essenziale non solo nella transizione ecologica e digitale, ma anche in settori strategici come difesa, salute e aerospazio. Per questo motivo, l’UE mira a costruire filiere produttive interne robuste, capaci di fronteggiare eventuali interruzioni nei mercati globali e di supportare la crescita industriale del continente.
L’inserimento dell’Italia nella lista con quattro progetti strategici nel riciclo è un segnale chiaro del potenziale nazionale nel settore, sia dal punto di vista tecnologico che industriale. L’iniziativa potrebbe favorire, nel medio termine, investimenti mirati, sviluppo di nuovi impianti e creazione di posti di lavoro qualificati, all’interno di un modello produttivo più sostenibile e meno dipendente da fornitori esterni.