Negli Stati Uniti, le donne che diventano madri dopo i 40 anni superano per la prima volta le adolescenti. Una rivoluzione sociale o un’altra ingiustizia mascherata?
Negli USA sono in aumento le donne che diventano madri dopo i 40 anni. Ormai il fatto che le donne diventino madri in tarda età sta diventando una tendenza diffusa in molte società. Negli USA, nell’arco di tempo 1990-2023, la crescita delle donne che hanno deciso di mettere al mondo il loro primo pargolo dopo i 40 anni è stata del 127%.
L’aspetto clamoroso non è solo questo, ma anche che hanno superato come numero, per la prima volta nella storia, le donne che diventano madri in età precoce, nell’adolescenza. Due concezioni agli antipodi. Una per cui si mettono al mondo figli molto presto per ignoranza, superficialità, incidente di percorso e, in parte, la genitorialità viene accettata e goduta. L’altra, al contrario, non ha messo la maternità al primo posto, dando spazio alla realizzazione del sé, del lavoro e della carriera.

Con gli anni che, inesorabilmente, sono trascorsi, si è finito per macerarsi in quesiti circa la giustezza della scelta di diventare madri, perché il modello sociale dominante impone, ancora una volta un drammatico out out: o la carriera o la maternità. Quando, invece, una società rispettosa dei diritti umani dovrebbe garantirli entrambi! Il National Center for Health Statistics (NCHS) è l’agenzia principale degli Stati Uniti che raccoglie, analizza e diffonde dati e statistiche sulla salute. Ha appena pubblicato l’ultimo rapporto, da cui è stato confermato che sempre meno donne procreano in età fertile. Ma l’aspetto più inquietante è rappresentato dal fatto che le over 40 hanno avuto più figli degli adolescenti, cosa mai accaduto in passato. E’ come se si fosse realizzata un’inversione della distribuzione del 1° figlio nelle donne.
Nel 1990 il tasso di adolescenti statunitensi che restavano incinte era del 14%, quota che nel 2023 è arrivata al 4%. Secondo il Dipartimento di Salute Pubblica, si tratta di un dato incoraggiante, raggiunto grazie alle campagne di sensibilizzazione sull’uso della contraccezione. Come in una sorta di legge di contrappasso, se sono diminuite le adolescenti incinte, sono cresciute le over 40 che decidono di dare alla luce il loro primo figlio la cui percentuale è aumentata vertiginosamente.

A conferma degli avanzamenti compiuti dalla medicina riproduttiva, che ha dato la possibilità anche a donne in età avanzata di avere gravidanze tranquille. Per la cronaca, la legge del contrappasso è un principio che stabilisce la pena che i peccatori devono subire nell’oltretomba, in base alla loro colpa. Il Sommo Poeta Dante Alighieri ne parlò nella sua opera più famosa la “Divina Commedia”, individuando due tipologie di contrappasso: per analogia, quindi la pena è l’equivalente del peccato commesso in vita; per contrasto, perciò la pena è l’opposto del peccato commesso in vita.
Dal report è emerso che la scelta della maternità in tarda età, dipende anche dai costi sempre più esosi per mettere al mondo un figlio, dalla conciliazione tra vita familiare e lavoro, la crescita dell’istruzione femminile, nel senso che il proseguimento con successo degli studi e poi l’ingresso nel mondo del lavoro, ritardano per forza i tempi della maternità. Una società sapientemente organizzata dovrebbe risolvere questo problema, senza imporre aut-aut di sorta, altrimenti organizzata non è!