Firmata la nuova ordinanza per il contenimento del virus. Il provvedimento prevede, però, la repressione venatoria contro gli ungulati. Il sottosegretario Costa parla di rischi per l’economia. Intanto animalisti e ambientalisti protestano.
Roma – Il commissario straordinario per l’emergenza peste suina, Angelo Ferrari, ha firmato una nuova nuova ordinanza che prevede l’istituzione di una cabina di regia coordinata dal prefetto di Roma. Questa, entro 30 giorni, dovrà definire il piano da seguire, comprensivo delle modalità per gli abbattimenti selettivi dei cinghiali. Questi avverranno, ha spiegato il sottosegretario alla salute Andrea Costa, con “una caccia selettiva a opera di cacciatori”.
In un’altra occasione, Costa affermava: “…Non possiamo permetterci di mettere a rischio il comparto suinicolo del nostro Paese, che fattura 7 miliardi di euro all’anno…”. Associazioni animaliste e ambientaliste hanno organizzato un flash mob di protesta contro gli abbattimenti a Roma, presso l’Ipogeo degli Ottavi. Le associazioni parmensi Avi Parma e Meta Parma, che insieme a tante altre avevano chiesto un confronto per trovare altre soluzioni, contestano l’ordinanza di abbattimento con un comunicato.
“…Questa decisione di continuare con gli abbattimenti lascia non solo scontenti ma anche perplessi. Non solo gli abbattimenti non sono un metodo efficace per risolvere il problema della peste suina, ma favoriscono la caccia, una pratica a uso e consumo di pochi, invisa a larga parte della cittadinanza. Cacciare significa uccidere esseri viventi per divertimento, il fatto che sia ancora legale non significa che sia giustificato. Innumerevoli cittadini in tutta Italia, solo qualche mese fa, avevano firmato l’ennesima petizione per mettere al voto per l’abolizione della caccia. Il referendum non è stato ottenuto nonostante le numerosissime firme, molte delle quali sono state annullate, e si sono anche verificati molti problemi sulla piattaforma per le firme online…”.
“…In questo periodo è emersa l’opinione dei cittadini sull’uso delle armi, le piazze si sono riempite di manifestanti contro le armi. Gli italiani sono per la pace e amano gli animali, la maggior parte è contraria alla loro uccisione, tanto più se avviene con mezzi cruenti come le armi da fuoco. Fa riflettere anche la dichiarazione che giustificherebbe lo sterminio di questi animali per tutelare l’economia, cioè questi famigerati 7 miliardi del settore suinicolo. È questo il prezzo della vita degli animali? Uccidere cinghiali per tutelare un settore che altro non è se non sfruttamento, sofferenza e morte per creature innocenti. Davvero l’umanità vuole arrendersi a tutto questo? Nessuna somma di denaro vale il dolore di esseri senzienti. Anteporre interessi economici alla vita degli animali è un grave errore, e non rende onore al genere umano…”.
Ricordiamo che gli animali sono stati riconosciuti come esseri senzienti dalla recente riforma costituzionale dell’art. 9, che recita “…gli animali sono esseri senzienti e la Repubblica ne promuove e garantisce la vita, la salute e un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche etologiche…”.