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Peppe è salito in casa con i killer: l’ultima birra, poi il brutale pestaggio

Gli inquirenti stanno passando al setaccio relazioni sentimentali e rapporti economici della vittima, 40enne rampollo di una famiglia della Scicli “bene”.

SCICLI (Ragusa) – Svolta nelle indagini sul giallo della morte di Giuseppe Ottaviano, 40 anni, detto Peppe, laureato in giurisprudenza, rinvenuto cadavere nella sua casa di via Manenti, nel centro storico di Scicli, in provincia di Ragusa, lo scorso 12 maggio. Da una prima e sommaria ricostruzione, sentite diverse testimonianze dei vicini di casa, l’uomo avrebbe parcheggiato la sua Audi Q3 Sportback, di colore verde, sotto la propria abitazione nella tarda serata del Primo maggio e non sarebbe più uscito dal suo domicilio. Il giorno dopo la mamma e la zia, preoccupate perché Ottaviano non rispondeva al telefono, decidevano di avvisare i carabinieri della locale stazione.

La vittima Peppe Ottaviano, personaggio assai noto nella movida locale

Per altro l’uomo aveva parcheggiato male la sua auto e un vicina di casa aveva cercato di ritracciarlo al suo cellulare per fargli spostare la vettura ma non era riuscita a mettersi in contatto con lui. I militari, accompagnati da una parente, si recavano presso l’abitazione dell’uomo, conosciuto in paese poiché rampollo di una famiglia della Scicli-bene, e rinvenivano il cadavere riverso sul pavimento della camera da letto. In casa c’erano numerose macchie di sangue sulle pareti, probabilmente dovute ad una colluttazione, mentre il corpo presentava diverse ferite al capo che, sulle prime, facevano pensare ad un incidente domestico.

I carabinieri del Ris avrebbero poi repertato bottiglie di birra, bicchieri mezzi vuoti di cui uno sporco di rossetto, cicche di sigaretta e materiale organico. Il corpo di Ottaviano, pare semivestito, veniva trasferito all’obitorio dell’ospedale di Modica e ad una prima ricognizione cadaverica lo stesso medico legale, Giuseppe Algieri, ipotizzava un brutale pestaggio che poteva essere o meno confermata dalla successiva autopsia disposta dalla Procura di Modica che istruiva un fascicolo contro ignoti per omicidio. Pare che successive indiscrezioni di persone vicine alla vittima abbiano confermato che Ottaviano si sarebbe recato presso la propria abitazione in compagnia di una donna e un uomo.

I sopralluoghi dei carabinieri nell’abitazione della vittima

Le indagini, coordinate dalla Pm Silvia Giarrizzo, venivano affidate ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Ragusa di concerto con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica e della Tenenza di Scicli i quali, sulla scorta dei reperti raccolti dai militari del Ris di Messina e di alcune successive testimonianze, mirano ad identificare gli individui, forse due amici, che si sarebbero trovati in compagnia della vittima. L’autopsia escludeva una morte accidentale e confermava la bestiale aggressione. Sul corpo di Ottaviano, infatti, venivano rilevati altri traumi diversi dai primi riscontrati subito dopo il ritrovamento del cadavere. L’uomo dunque sarebbe stato colpito più volte al capo riportando la frattura della scatola cranica, causa del decesso, la frattura del setto nasale e la rottura di 4 costole.

Si escludeva così la morte causale ed un improbabile gesto autolesionistico. Peppe Ottaviano sarebbe stato preso a calci e pugni e poi finito con un corpo contundente. Al momento è sconosciuto il movente poiché la vittima pare non avesse nemici, almeno all’apparenza. Gli inquirenti stanno analizzando i contenuti informatici di un Pc e del telefonino in uso al ricco possidente e il video di una telecamera che avrebbe inquadrato sia la vittima che le due persone in sua compagnia.

Continuano da parte dei carabinieri gli interrogatori di amici e parenti in grado di riferire le frequentazioni dell’uomo, eventuali relazioni sentimentali e rapporti economici. Controllate anche le impronte delle calzature delle persone che, per prime, sono entrate nell’appartamento dell’uomo dopo gli inutili soccorsi. I funerali di Peppe Ottaviano si sono svolti lo scorso 20 maggio nella chiesa di San Bartolomeo a Scicli ai quali hanno partecipato centinaia di persone. La cerimonia funebre è stata officiata da padre Ignazio La China. Insieme al parroco c’erano anche don Giovanni Lauretta, don Pietro Zisa, don Davide Lutri e don Giuseppe Agosta. Fuori dalla chiesa ha atteso il passaggio del feretro una folta rappresentanza degli ultrà del Palermo calcio di cui la vittima faceva parte:

I funerali di Peppe Ottaviano

“Peppe sempre con noi, sugli spalti del cielo” recitava uno degli striscioni. Poi un lungo applauso ha salutato il trasferimento della bara al cimitero: “La terribile vicenda ha molto turbato la comunità sciclitanaha detto il sindaco Mario Marino – esprimiamo massima fiducia nel lavoro di carabinieri e magistratura”.

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