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Penalisti in audizione alla Camera: “In ddl sicurezza ci sono profili di incostituzionalità”

Secondo l’Unione Camere penali le nuove norme quali soluzioni ai crimini di maggior appeal mediatico danno un messaggio errato.

Roma –  “L’intero impianto normativo del ddl sicurezza è caratterizzato da ampie zone di imprecisione e di oscurità, ovvero da sovrapposizione a norme preesistenti, che ne inficiano l’agevole interpretazione ed applicazione”. Ma lo stesso provvedimento appare soprattutto “segnato da inammissibili profili di incostituzionalità, in considerazione della reiterata violazione dei principi di ragionevolezza, proporzionalità nella determinazione degli aumenti della pena, e dei principi di offensività e di tassatività e di determinatezza, con riferimento al disegno delle nuove fattispecie di reato che pericolosamente mirano a punire il modo d’essere del soggetto piuttosto che il ‘fatto'”. Lo sottolinea una nota delle Camere penali.

Francesco Petrelli

I penalisti, ascoltati oggi dalle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera in merito al ddl
‘sicurezza’ n. 1660 del 22 gennaio 2024 sottolineano che le “nuove norme, presentate quali soluzioni ai fatti
criminali di maggiore appeal mediatico, come se, nell’attuale assetto normativo non fossero già presenti disposizioni di legge che puniscono l’occupazione abusiva di immobili, il borseggio, le rivolte nelle carceri o l’aggressione dei rappresentanti delle forze dell’ordine, finiscono per fornire l’errato messaggio per cui è l’efficacia della risposta punitiva ad eliminare i fenomeni quando, al contrario, sarebbero auspicabili
vasti interventi in termini di prevenzione e di rimozione delle cause del disagio sociale”, ha rilevato Francesco Petrelli, presidente delle Camere penali.

Un provvedimento criticato anche da Antigone e dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI): “No a un ddl che minaccia il nostro Stato di Diritto e che se diventasse legge incarcererebbe anche Gandhi“, hanno sottolineato dicendo che “Non è sicurezza ma disumanità, un documento inemendabile. L’Italia rischia di rompere con una tradizione giuridica liberale e solidale. È con misure di welfare comunale e di dialogo sociale, non criminalizzando le persone che un Governo dovrebbe agire di fronte a comportamenti che affondano le proprie radici nella disuguaglianza sociale ed economica“.

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