Parma: ‘ndrangheta, sequestrato locale a Giacomo Pacenza, già condannato per mafia

Continuano le indagini di Procura e Gdf sulle infiltrazioni in Oltretorrente.

Parma – Continua l’indagine della Procura di Parma e della Finanza che nei giorni scorsi avevano portato al sequestro di beni riconducibili a Giacomo Pacenza, 56 anni, già condannato per associazione mafiosa. Ulteriori investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di ipotizzare che l’indagato sia l’amministratore di fatto di un’altra società avente sede legale e amministrativa a Parma con cui è gestita una seconda attività di ristorazione anch’essa ubicata in Oltretorrente.

In esecuzione del decreto iniziale, i finanzieri hanno quindi sottoposto a sequestro preventivo anche la totalità delle quote e del saldo attivo del conto corrente bancario di un’ulteriore società riconducibile all’indagato, pur se formalmente intestata a un familiare residente in provincia di Crotone.

Il primo provvedimento di sequestro preventivo era scaturito da accertamenti svolti d’iniziativa dai finanzieri circa il rispetto della normativa antimafia da parte dei soggetti aventi precedenti penali specifici e residenti in provincia.

Dalle attività investigative condotte dai finanzieri di Parma, allo scopo di ricostruire il reale patrimonio dell’indagato, è stato possibile ipotizzare come il 56enne, pur risultando lavoratore dipendente a tempo determinato, fosse il reale amministratore di una società di Parma, titolare di un’attività di bar, solo formalmente intestata alla moglie.

Il sequestro preventivo è stato esteso alle partecipazioni totalitarie e al saldo attivo presente sul conto corrente bancario della suddetta società, per un valore complessivo di circa 25mila euro.

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