Papà Salis attacca Salvini: “Metodi da Ventennio”. La Lega: “Grave e fuori luogo”

Il padre di Ilaria: “Preferisco circondarmi di chi mi arricchisce”. Il Carroccio: “La figlia candidata con stesso partito di Soumahoro..”.

Roma – Roberto Salis, padre di Ilaria, detenuta a Budapest e candidata alle europee con Avs, dal Salone del Libro tira la bomba che scatena il putiferio con la Lega. “Se fosse sinceramente convinto di quello che ha detto non la diffamerebbe”, ha detto il padre dell’attivista rispondendo alle dichiarazioni di Matteo Salvini. Il titolare del Mit, rispondendo a cosa avrebbe detto a Salis se mai lo avesse incontrato, aveva replicato: “Lo saluterei, gli farei in bocca al lupo per la figlia perché non sono abituato a volere il male di nessuno. Al di là che sia candidata o no in carcere non godo mai quando qualcuno anche lontano da me finisce in carcere. Quindi gli farei gli auguri, poi lui si tiene le sue idee, io mi tengo le mie”.

Apriti cielo: papà Salis ci va giù pesante. E insorge: “questo metodo culturalmente appartenente al Ventennio di diffamare l’avversario politico è intollerabile. Non è possibile che ancora adesso, – incalza – che abbiamo la Costituzione da più di 70 anni, si utilizzino dei metodi che, come è scritto nella Costituzione, non devono più far parte di questo Paese. Non si possono tollerare ulteriormente queste cose”. Non solo. A chi gli chiede se vorrebbe incontrarlo Salis risponde “non mi interessa, io cerco di circondarmi di persone che mi arricchiscono”.

La Lega a questo punto non sta a guardare. La replica è furente: “Il padre di Ilaria Salis, verso il quale Matteo Salvini ha espresso parole rispettose, ha preferito attaccare il leader leghista facendo riferimento addirittura al Ventennio. Parole gravi e fuori luogo, pronunciate da un signore che afferma di non voler incontrare Salvini preferendo  circondarsi “di persone che mi arricchiscono”. In effetti la figlia è candidata dallo stesso partito di Soumahoro, che a proposito di parenti che si arricchiscono è esperto”. 

Intanto si scopre che la Procura di Milano indaga sulle minacce ricevute a Budapest lo scorso 28 marzo dall’avvocato italiano di Ilaria Salis, Eugenio Losco, in occasione della seconda udienza del processo alla 39enne. Il procuratore Marcello Viola ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla base di due esposti: uno depositato all’ambasciata italiana a Budapest, la quale lo ha poi inoltrata alla procura milanese e un esposto dell’Ordine degli avvocati di Milano. E’ in fase di valutazione la competenza territoriale con la Procura di Roma, che si occupa dei reati commessi all’estero nei confronti di cittadini italiani. 

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