Mattarella nel suo messaggio: “Mi rendo sicuro interprete dei sentimenti di affetto che il popolo italiano nutre nei suoi confronti”.
Città del Vaticano – Il Papa oggi compie 88 anni. Bergoglio – che è il 265esimo Pontefice dall’Apostolo Pietro – spegne 88 candeline. Una giornata come le altre, indaffarato tra i suoi impegni di routine. Il Pontefice è sempre restio ai festeggiamenti che riguardino la sua persona. Ma la ricorrenza è speciale per gli auguri già arrivati e che arriveranno nel corso della giornata da ogni parte del mondo. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un lungo messaggio porgendogli “con grande piacere e vivissima cordialità i più fervidi auguri di ogni benessere nella ricorrenza del Suo ottantottesimo compleanno”, parla a nome di tutti i cittadini.
“Nel farlo, – afferma Mattarella – mi rendo sicuro interprete dei sentimenti di affetto che il popolo italiano nutre nei confronti della Sua persona. Mentre molteplici focolai di guerra, anche in aree prossime all’Italia, continuano a provocare lutti e a lacerare il tessuto sociale di intere comunità, le Sue parole e i Suoi richiami costituiscono, per credenti e non credenti, un punto fermo cui guardare nei momenti di più profonda angoscia o di intima inquietudine. Con la predicazione coraggiosa, con l’intensa attività pastorale, con i numerosi viaggi apostolici, Vostra Santità ha ricordato, anzi, ha testimoniato l’anelito di ogni persona a una quotidianità vissuta in pace e concordia, nel segno della libertà, della solidarietà, del rispetto reciproco. A tale riguardo, particolarmente incisivo è il monito espresso nella Lettera Enciclica Dilexit Nos affinché il senso stesso della dignità umana non ‘dipenda da cose che si ottengono con il potere del denaro'”, ricorda il Capo dello Stato.
Mattarella fa poi un accenno al “Giubileo di cui è ormai prossimo l’inizio” che “si aprirà nel segno de ‘La speranza non delude’, come riporta il titolo della Bolla con la quale Vostra Santità lo ha indetto. Possa questo richiamo alla concretezza della virtù della speranza indurre tutti – soprattutto coloro che rivestono ruoli di responsabilità nei diversi campi della vita politica, economica e sociale – a compiere scelte coraggiose per la giustizia e il bene comune”. “Con tali auspici, La prego, Santità, di accogliere i più sentiti auguri della Repubblica Italiana, per il Suo compleanno e per le imminenti festività natalizie”, conclude il messaggio dal Colle. Mattarella ha aperto le danze dei tanti messaggi di auguri che oggi arriveranno al Pontefice da tutto il mondo. Anche la premier Giorgia Meloni su X augura: “Buon compleanno a Papa Francesco. Le sue parole e i suoi insegnamenti sono fonte d’ispirazione per tutti noi. Che il suo cammino continui ad essere illuminato dalla fede e sostenuto dalla speranza”.
“Auguri di cuore!”, scrive la presidenza Cei. ”Più volte nel Suo Pontificato ci ha richiamato all’importanza del cuore, quest’anno ci ha consegnato la Lettera Enciclica ”Dilexit nos”, una vera e propria bussola per il nostro mondo che sembra aver smarrito la rotta, sempre più in balia della tempesta della violenza, delle guerre, del cinismo e dell’indifferenza. In questo tempo cupo,- osservano i Vescovi – dove si addensano le nubi dell’odio e della vendetta, l’ago della bussola punta a Cristo, che ci rende ‘capaci di relazionarci in modo sano e felice e di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia”’.
Francesco, nonostante l’età avanzata e gli acciacchi non è incline a fare pause alla sua ordinaria attività: ieri all’indomani di un viaggio, sì, di un solo giorno, ma a suo modo serrato e impegnativo, il Papa si è speso in ben otto udienze, sia di singoli che collettive. Oggi, come ogni martedì, non avrà udienze ufficiali, ma a parte i saluti e gli auguri, si dedicherà senz’altro alla preparazione di quella generale di mercoledì nell’Aula Paolo VI, in cui ripercorrerà come di consuetudine la visita appena compiuta ad Ajaccio. La sua missione e il suo lavoro quotidiano non conoscono pause, anzi mettono insieme sempre nuovi progetti.
Intanto, soprattutto tra i suoi oppositori, non manca chi si mette fin da ora nell’ottica di un conclave, come il nuovo sito conservatore sostenuto dalla statunitense Sophia Institute Press, che già parla del dopo-
Francesco e indica i cardinali che potrebbero prendere il suo posto. Ma lui è tenace. Anzi, in queste ore Papa Francesco ricorda il viaggio in Iraq del 2021 svelando un fatto inedito: essere scampato a un duplice attentato organizzato da alcuni kamikaze, tra cui una giovane donna. E’ lui stesso a raccontarlo in “Spera”, autobiografia scritta con Carlo Musso per Mondadori, in uscita il 14 gennaio, e della quale il Corriere della Sera pubblica un’anticipazione, nel giorno dell’88esimo compleanno del Pontefice.
“Mi era stato sconsigliato quasi da tutti quel viaggio – afferma Francesco -, che sarebbe stato il primo di un Pontefice nella cerniera mediorientale devastata da violenze estremiste e profanazioni jihadiste: il Covid-19 non aveva ancora allentato del tutto la sua morsa, pure il nunzio in quel Paese, monsignor Mitja Leskovar, era appena risultato positivo al virus e, soprattutto, ogni fonte evidenziava altissimi profili di rischio per la sicurezza, tanto che attentati sanguinosi avevano funestato perfino la vigilia della partenza. Ma io volevo andare fino in fondo. Sentivo che dovevo”.