Sono mesi e mesi che la questione ormai gravissima va avanti senza soluzione. Sono sbarcati negli anni milioni di migranti e l'Italia in generale ma la Sicilia in particolare, hanno pagato un prezzo altissimo. Da Roma e Bruxelles solo promesse da marinaio.
Palermo – Gli hotspot che si trovano in Sicilia saranno svuotati entro 24 ore. Quando ha emanato l’ordinanza per sgomberare i centri d’accoglienza e chiudere i porti, il governatore Nello Musumeci sapeva che sarebbe stata inapplicabile ma ha raggiunto lo scopo: portare l’attenzione mediatica sulla questione migranti e stanare il governo che da troppo tempo sembra ignorare il problema. La ministra degli Interni, Luciana Lamorgese, è prontamente intervenuta per chiarire che sulla querelle affermando che la Regione non ha competenze ma decide il Governo, dunque l’ordinanza del governatore Musumeci non è valida. Pronta è arrivata la replica del presidente della Regione Siciliana che chiede rispetto per la Sicilia e i siciliani.
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“…Se la competenza è dello Stato, anche la responsabilità deve esserla, piuttosto che prendersela con le ordinanze, facciano sentire la loro voce in Europa. Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni – ha affermato il governatore siciliano – ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo “stato di emergenza” richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia. E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… O meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti…”.
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Le parole dure e accorate di Musumeci hanno suscitato diverse reazioni fra leader politici e sindaci di frontiera. C’è chi gongola e chi ritiene che l’iniziativa del governatore sia fuori luogo. La pensa così, ad esempio, il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna che definisce quella di Nello Musumeci un’ordinanza spot:
“…Il presidente della Regione – commenta il primo cittadino del paese rivierasco siciliano – ha fatto un’ordinanza per farsela bocciare ed il primo ad essere convinto di questo è proprio lui. Quando io da Sindaco faccio un’ordinanza, la faccio perché deve essere legge e deve poter essere eseguita, non posso emanarla sapendo a priori che verrà bocciata. La politica è soluzione ai problemi, non si ricopre una carica istituzionale per gridare, ma per cercare di risolvere le questioni. Io l’ho detto tante volte in questi mesi e lo ripeto ancora, il presidente del Consiglio, secondo me, sta colpevolmente sottovalutando questa situazione perché non c’è dubbio che la questione migranti, con la problematica del Covid 19 connessa, deve essere affrontata con delle procedure chiare che non possono essere lasciate all’improvvisazione. Io, ad esempio, ho fatto la proposta di effettuare i tamponi direttamente sulle navi, ho anche inviato una lettera al presidente Conte per cercare, nel mio piccolo, di dare il mio contributo da sindaco di frontiera a chi poi deve assumere le decisioni legislative. Voglio ricordare che il presidente della Regione può partecipare alle sedute del consiglio dei ministri con diritto di voto deliberativo, in quella occasione assume il rango di ministro. L’approccio del presidente Musumeci, del cui ruolo istituzionale ho profondo rispetto, non deve però essere quello di uscirsene con slogan. Ricordo che la questione della chiusura dei porti è stata sollevata più volte con i risultati che sappiamo, che senso ha adesso riaccendere la miccia? Andiamo invece a ricercare soluzioni concrete…”.
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È ovvio che la questione migranti non può essere risolta con gli hotspot stracolmi e le tendopoli che, di certo, non garantiscono condizioni umane dignitose e, su questo, Musumeci ha ragione. Il governatore isolano ha anche ragione quando dice che Roma è sorda ed è rimasta in silenzio. E’ sotto gli occhi di tutti, anche dei futuri elettori. È ora che il Governo si svegli e faccia qualcosa. Inutile appellarsi all’Europa, Bruxelles è distante anni luce. Come sempre.
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