In India passare la frontiera senza pagare la tassa sul visto è considerato un reato penale e non infrazione amministrativa. Federico Negri dunque rimane detenuto in attesa di giudizio mentre i suoi avvocati preparano l’appello al rigetto dell’istanza di scarcerazione su cauzione.
Pozzolo Formigaro – Arrestato perché non aveva 40 euro per attraversare il confine di Stato fra Nepal e India. Dallo scorso 5 luglio Federico Negri, 28 anni, sedicente volontario, è detenuto presso un carcere di Maharajganj, nello stato indiano dell’Uttar Pradesh, dove insiste il confine con il Nepal il cui visto d’ingresso è a pagamento. Il giovane, esploratore esperto, tornava in Italia dopo due anni di viaggi fra Cina e Nepal con altri cinque cittadini europei.
Negri avrebbe lavorato, durante la pandemia, come cuoco in montagna, a Pokhara e Katmandu, e come imbianchino nei paesi più a valle. Poi aveva deciso di tornare e telefonando ai suoi aveva comunicato la notizia appresa con grande gioia da papà Guido, mamma Silvana Orsini e la sorella Ilaria:
”…Il giorno che stava attraversando il confine dal Nepal all’India ero con lui al telefono – racconta la madre di Federico – poi la comunicazione si è interrotta. Mio figlio rischia sino a 8 anni di carcere. Faccio un appello alla Farnesina e a tutti coloro che possono fare qualcosa affinché mio figlio venga liberato e rientri in Italia…”.
L’ambasciata italiana a Nuova Delhi, rappresentata dall’ambasciatore Vincenzo De Luca, pare si sia mossa per constatare le condizioni di salute del nostro connazionale e per dare alla famiglia tutte le informazioni utili in merito alla vicenda che, nel frattempo, si sarebbe complicata:
”…E’ stato arrestato il 5 luglio con l’accusa di essere entrato illegalmente nello stato dell’Uttar Pradesh – spiega l’avvocato Claudio Falleti, legale di fiducia della famiglia, in costante contatto con un collega indiano – attraversando un ponte al confine tra Nepal e India. Ho chiesto al ministero una visita consolare in carcere per verificare le condizioni di salute di Federico. Chiediamo che il consolato sia presente alle udienze, è urgente che la Farnesina faccia tutto il necessario per tutelarlo…Oltre a questo stiamo formulando un appello contro la decisione del giudice che ha respinto la richiesta di liberazione su cauzione nell’udienza dell’8 agosto scorso. Chiederemo che la magistratura superiore la riveda…”.
Lunedì 8 agosto, infatti, Negri sarebbe dovuto tornare uomo libero ma l’arresto è stato convalidato e l’istanza rigettata. Gli avvocati stanno preparando l’appello e nel frattempo l’avvocato indiano ha comunicato che Federico sta bene dunque la famiglia non avrebbe motivo di preoccuparsi:
”…Vogliamo sentirlo da lui – aggiunge Silvana Orsini – ci avevano assicurato che avremmo potuto parlargli all’udienza di convalida del 16 luglio, ma si è svolta per via telematica e non è stato possibile. Abbiamo saputo di quanto accaduto grazie al maresciallo dei carabinieri di Pozzolo Formigaro che ci ha informato dei fatti accaduti. Rinnovo l’appello al ministro Luigi Di Maio: mio figlio è un ragazzo come tanti altri che ama viaggiare. Ha fatto l’errore di non pagare il visto, ha sbagliato, ma mi sembra una grande ingiustizia mandarlo in carcere per quello che ha fatto. Il ministro ci aiuti a farlo uscire presto, magari pagando una penale, ma è assurdo farlo stare in cella…Le autorità diplomatiche hanno promesso che al più presto ci metteranno in contatto con Federico e noi aspettiamo fiduciosi…”.
Tecnicamente il giovane italiano si trova in custodia cautelare in attesa di una sentenza o del proscioglimento, quest’ultimo, però, appare assai improbabile. In India tale tipologia di infrazioni non prevedono una sanzione amministrativa ma l’inizio di un procedimento penale per cui sono previsti sino ad 8 anni di reclusione. Entrare senza permesso o varcare illegalmente il confine senza aver pagato la tassa per il visto sono considerati reati gravi. Considerando che al confine, in lingua inglese, sono evidenziate tutte le incombenze da svolgere per passare la frontiera:
”… Ci è stato sconsigliato di andare in India – concludono i genitori di Federico – prima vorremmo sapere quando si terrà la prossima udienza nella speranza di vederlo. Per adesso abbiamo chiesto all’avvocato del luogo di portargli cibo e mandargli un messaggio da parte nostra. Nostro figlio deve sapere che ha il sostegno della famiglia e che non lo lasceremo solo. Ha già saputo che abbiamo assunto due avvocati e che stiamo facendo di tutto pur di farlo tornare a casa…”.