Ma sino a qualche giorno fa il governatore era per ulteriori restrizioni rispetto alla Fase 2 prospettata da Conte e inserita nel decreto del 26 aprile. Che cosa è cambiato? La porta è accostata, non aperta. In caso di nuovi contagi si potrebbero prospettare altri due mesi di domiciliari. E sarebbe la fine.
Palermo – Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, pensa alla ripartenza affermando che se si arriverà a zero contagi nel mese di maggio, chiederà al governo centrale la riapertura dell’Isola. In un’intervista rilasciata ad una emittente catanese, il presidente della Regione siciliana ha criticato la Fase 2 presentata dal premier Conte, definendo alcune misure contraddittorie o troppo stringenti. Per Musumeci occorre, insomma, riuscire a coniugare la linea della prudenza con quella della ripartenza. Il pensiero del presidente della Regione è rivolto alla grande incognita che riguarda l’imminente stagione estiva con il rischio del totale collasso del settore turistico. Per Nello Musumeci, quest’anno, si dovrà necessariamente puntare su un turismo autoctono, sperando di poter fare comunque arrivare visitatori almeno da altre parti d’Italia.
Intanto la Regione, che ha già autorizzato i titolari degli stabilimenti balneari ad effettuare le manutenzioni nei propri locali, ha acquistato pacchetti turistici che saranno affidati ai tour operator: “…Chi va in vacanza – spiega Musumeci – può pagare due notti e la terza la regaliamo noi…”. Rimane un mistero, invece, come si possa regolamentare il flusso nelle spiagge in considerazione del fatto che in Sicilia la maggior parte di esse sono libere. Il governatore ha anche affermato di aver sollecitato il premier Conte affinchè, oltre a risorse eque per tutte le regioni, al di là dei numeri dei contagiati (il sistema produttivo si è fermato ovunque in egual modo), si possa esportare il cosiddetto “modello ponte Morandi”:“… Abbiamo bisogno – spiega ancora Musumeci – di spendere risorse pubbliche e aprire velocemente i cantieri…”
Insomma, se fino a qualche giorno fa il governatore siciliano rivendicava il suo no convinto alla mobilità extraregionale, spiegando che se in Sicilia la diffusione del Covid 19 è stata contenuta proprio perché è stata ridotta del 94% la mobilità ordinaria, lo Musumeci oggi pensa alla possibilità di una riapertura per attutire i danni del comparto turistico per il quale si prospetta una crisi senza precedenti.
“…Questo non vuol dire che a breve potrà esserci un via libera per tutti – ha concluso Il presidente – questo sarà possibile solo quando sarà disponibile il vaccino contro il Covid 19. Dobbiamo riaprire gradualmente, siamo in un momento vulnerabile, e bisogna farlo nel rispetto delle regole…”.
Regole di protezione individuale, si spera, e non di ostacoli a base di lastre di plexiglass e barriere di qualsiasi natura. Il rischio di nuovi contagi si deve correre ma cerchiamo di dare al virus tanto filo da torcere. Ogni malattia si combatte con scienza e coscienza. E con il buonsenso che sino ad ora è mancato.