La Prefettura, nei giorni scorsi, aveva avviato l’iter previsto dalla legge Severino e trasmesso gli atti al Comune.
Reggio Calabria – Mimmo Lucano resta in carica come sindaco di Riace e, contemporaneamente, continuerà a sedere al Parlamento Europeo. Il Consiglio comunale si è espresso ieri sulla sua eventuale decadenza, respingendola con sei voti contrari, un’astensione e senza la presenza dello stesso primo cittadino. La Prefettura, nei giorni scorsi, aveva avviato l’iter previsto dalla legge Severino e trasmesso gli atti al Comune. A votare contro il provvedimento, sei consiglieri della maggioranza, un astenuto; assente, invece, la minoranza.
I consiglieri che hanno votato contro la decadenza sono: Nicoletta Calabrese, Maurizio Cimino, Antonio Cristodero, Cosimo Meli, Antonio Rullo e Maria Caterina Spanò. Si è invece astenuta la presidente del Consiglio, Michela Franco, che ha introdotto la discussione leggendo una comunicazione inviata dai consiglieri di minoranza Salvatore Certomà, Francesco Salerno e Antonio Trifoli. Secondo questi ultimi, la discussione sarebbe ormai superata, poiché già il 28 marzo la Prefettura di Reggio Calabria aveva notificato di aver richiesto la promozione dell’azione popolare, cioè l’intervento del giudice per decidere sull’eventuale incompatibilità del sindaco.
Con questa decisione del Consiglio comunale, Mimmo Lucano mantiene la carica di sindaco, mentre la valutazione finale sulla sua legittimità potrebbe ora passare al vaglio della magistratura, a seguito dell’azione popolare già richiesta dalla Prefettura. Il parlamentare europeo di Avs era finito al centro dell’inchiesta “Xenia” e in primo grado venne condannato dal tribunale di Locri alla pena di 13 anni. La condanna venne poi ridotta dalla Corte d’Appello a un anno e sei mesi per la sola accusa di falso. Il pg della Suprema Corte aveva sollecitato nel corso della sua requisitoria di giovedì mattina l’annullamento parziale della sentenza di secondo grado e la riutilizzazione delle intercettazioni telefoniche. Lucano continua a portare avanti il suo modello Riace, in favore dei migranti e i suoi compagni di partito hanno parlato di “processo farsa”