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Milano conquista i milionari: residenza fiscale e flat tax spingono la città tra le capitali globali della ricchezza

La città meneghina attira 115 mila milionari, grazie anche alla flat tax per i nuovi residenti. Ma l’effetto collaterale è un aumento del costo della vita che esclude i meno abbienti.

Milano, la città che attrae i milionari. Milano, capitale mondiale della moda e del design, che l’iconografia mainstream la considera anche capitale morale dell’Italia, sede della Borsa Italiana, un polo finanziario famoso per i ristoranti e i negozi esclusivi. Il Duomo in stile gotico e il convento di Santa Maria delle Grazie, che ospita l’affresco “L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, testimoniano l’eredità artistica e culturale della città.

Ebbene, la città dei “navigli”, il sistema di canali irrigui e navigabili, che rappresentano una delle sue peculiarità più affascinanti, Milano “vicino all’Europa”, come cantava il compianto Lucio Dalla, si sta trasformando in un attraente e rilevante centro finanziario europeo, con Londra e Parigi. Almeno per quanto riguarda la seduzione di un congruo numero di miliardari residenti, che ormai vi vivono in pianta stabile.

Ma, oltre ai miliardari, a cedere al “fascino meneghino” sono stati un cospicuo numero di milionari, di cui 2000 provengono dall’estero. Questo movimento di capitali, in realtà, è stato reso possibile da una norma approvata ai tempi del governo Renzi nel 2017: la flat tax per i nuovi residenti stranieri “ad alto patrimonio”, riguardante l’intenzione di trasferire la residenza fiscale in Italia beneficiando di un’imposta sostitutiva sui redditi prodotti all’estero.

L’opzione prevedeva il pagamento di un forfait di 100 mila euro per ciascun periodo d’imposta per cui viene esercitata, in seguito aumentata a 200 mila euro, mentre per i familiari era prevista un’estensione con il pagamento di 25 mila euro.

Ennesima conferma di come l’Europa sia una strana creatura, per cui i Paesi risultano formalmente alleati, ma in realtà concorrono tra loro forsennatamente, come in una sorta di un grande ring in cui ciascuno cerca di fregare l’altro. Basti citare il caso dell’Irlanda, Olanda, Portogallo che hanno tassazioni agevolate per le imprese che spostano capitali. La classifica delle città con più miliardari e milionari è stata stilata da “Henley & Partners”, una società di consulenza di cittadinanza e residenza globale, con sede a Londra e sedi in varie parti del mondo. Consiglia governi su politiche di cittadinanza e residenza e opera con loro per sviluppare programmi adeguati.

Se gli USA hanno 11 città nella top 50, l’Europa ha dimostrato di “tenere botta”. Londra sta pagando la Brexit, mentre Parigi si è ben difesa, 7° posto e Milano ha raggiunto l’11°. Per la precisione a Milano risiedono 115mila milionari, equivalente ad un +24%, appartenenti ai settori della moda, farmaceutica e finanza. A beneficiare della “flax tax”, secondo i dati del Ministero dell’Economia e Finanze, nel 2023 sono stati 1242 cittadini, per cui il fisco ha potuto incassare 87 milioni di euro. Inoltre, da quando è in vigore questa norma, hanno trasferito la loro cittadinanza nel Belpaese, più o meno, 4500 persone, metà delle quali hanno scelto Milano.

Se questo può produrre diversi effetti positivi, tra cui un aumento del PIL (Prodotto Interno Lordo), un miglioramento dei servizi e infrastrutture, un’attrazione di talenti e investimenti e una maggiore dinamicità sociale ed economica, può anche provocare un aumento dei prezzi e dei costi in maniera vertiginosa, rendendola una città esclusiva, solo per ricchi. Gli altri? Non possono nemmeno avvicinarsi!

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