Migranti: appello a Schlein “Mogli di 2 ospiti in Calabria in inferno carceri libiche”

Il caso segnalato a diverse organizzazioni umanitarie. Manoccio: “Non accettiamo di rimanere impotenti davanti al dolore di questi uomini”.

Cosenza – Un appello rivolto alla segretaria del Pd Elly Schlein per due donne, mogli di due migranti del Camerun ospiti di un progetto di accoglienza, che insieme alle due figlie “sono state prelavate dalle milizie libiche e portate in una delle carceri libiche”. Giovanni Manoccio, presidente dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo di Acquaformosa, in provincia di Cosenza, che da 15 anni opera nel campo dell’accoglienza con i progetti Sai, scrive alla segretaria dem per far venire alla luce le oscurità della vicenda. “I mariti – spiega Manoccio – hanno ricevuto una richiesta di riscatto dai libici, senza il pagamento del quale le mogli e le figlie non verranno liberate. In questi giorni abbiamo segnalato il caso a diverse organizzazioni umanitarie, anche grazie al supporto del Progetto Sciabaca-Oruka di ASGI“.

“Come certamente saprà – continua Manoccio -, nell’inferno delle carceri libiche, pochi o nessuno hanno la possibilità di intervenire, ma davanti a questo ennesimo dramma umano, non possiamo lasciare nulla di intentato. Per tale ragione mi rivolgo a Lei, affinché si possano attivare altri e diversi canali, per provare a trovare una soluzione e salvare la vita di queste persone. Ai due giovani mariti, impotenti rispetto agli eventi, stiamo garantendo il massimo supporto possibile, ma abbiamo dovuto informarli che la soluzione non è semplice. Loro stessi ne sono consapevoli, dato che loro stessi sono stati sottoposti a torture durante il periodo trascorso in Libia, prima di giungere in Italia”.

Se il Governo “è riuscito a trovare una soluzione per il generale libico Almasri, noi lanciamo un appello affinchè ci si adoperi per trovare una soluzione per cercare, trovare e far arrivare in Italia le due mamme e le loro due figlie, salvandole dall’inferno della Libia, e far ricongiungere i nuclei familiari. Non accettiamo di rimanere impotenti davanti al dolore, devastante, di due mariti. Non accettiamo di rimanere impotenti davanti a due bambini che hanno il diritto di poter riabbracciare le loro mamme”. 

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