Dei vaccini si parla sempre meno mentre spuntano i primi scandali sull’efficacia e la sicurezza dei sieri. Il governo Meloni ne avrà fin sopra i capelli di lavoro da svolgere e anche con una certa fretta attese le drammatiche condizioni del Bel Paese. Un appello: sbrigatevi gli italiani sono al limite!
Roma – E anche la Camera ha il suo presidente: il leghista Lorenzo Fontana. Eletto con 222, 15 in meno della coalizione, il segretario del Carroccio inizia ilo suo ruolo di presidente mentre in aula campeggia uno striscione contro di lui, subito rimosso. E dopo l’aiutino di ieri da parte dell’opposizione per l’elezione di La Russa a seconda carica dello Stato, il Governo Meloni prosegue il suo lavoro pronto a nominare la squadra dell’esecutivo non senza una certa litigiosità che non fa bene a nessuno. Men che meno al Bel Paese ancora alle prese con il Covid e in ambasce per la prossima influenza.
I contagi sono in netto aumento, con +51,9% in 7 giorni e, dopo qualche settimana, il trend ha impattato sulle terapie intensive. Ma, nonostante tutto, lo scetticismo verso il vaccino rimane una costante allarmante. L’unica buona notizia, leggendo il monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 28 settembre – 4 ottobre, è quella dei decessi che sono scesi a -8,5%. La quarta dose è ancora al palo e molti italiani, come scusante, dicono di attendere l’ultimo ritrovato che difenderà dalle attuali varianti, non coperte dalla quarta dose. Nel frattempo spuntano i primi scandali sulle balle raccontate dai precedenti governi per quanto riguarda la sicurezza ed efficacia dei sieri e la censura posta a chi osava rivelare la verità. Vedremo che cosa succederà.
Sul fronte dell’immunizzazione mancano all’appello 13,9 milioni di persone, e intanto l’inverno si avvicina, insieme alla possibilità di un impatto sui servizi e sull’economia del virus ancora pericoloso. Così Gimbe chiede al ministro della Salute uscente Roberto Speranza di pubblicare subito il piano di gestione pandemica per l’autunno-inverno.
“…Per la terza settimana consecutiva – sottolinea il presidente Nino Cartabellotta – si registra un incremento dei nuovi casi Covid, che segnano un ulteriore balzo (+51,9%). L’aumento riguarda, anche se in maniera eterogenea, tutte le Regioni. L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 35 Province. Inoltre, continuano a crescere le reinfezioni, così come i tamponi...
…La netta ripresa della circolazione virale coinvolge l’intero territorio nazionale e sta già facendo sentire i suoi effetti sui ricoveri in area medica e, in misura minore, in terapia intensiva. All’inizio di questa nuova ondata la preoccupazione è forte per vari fattori: la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma, la copertura della quarta dose per anziani e fragili non decolla, la stagione influenzale è in arrivo e sui mezzi pubblici si è detto addio all’obbligo della mascherina. Ma ancor di più inquieta l’assenza di un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, più volte invocato dalla Fondazione Gimbe: la circolare del ministero della Salute con le indicazioni per la gestione dell’epidemia di Sars-CoV-2, che pareva di imminente pubblicazione, è stata ingiustificatamente bloccata dimostrando che in questa fase di transizione istituzionale l’opportunismo politico prevale sulla tutela della salute pubblica…”.
Insomma, per la Fondazione Gimbe non c’è tempo da perdere, la pandemia non è stata archiviata ed in mancanza di interventi l’impatto anche questo inverno rischia di essere pesante in particolare per i soggetti più fragili. Ma non solo, anche l’impatto sui servizi potrebbe essere impegnativo. Ecco perché ignorare l’andamento della pandemia potrebbe rivelarsi un boomerang. Un dato deve fare riflettere ed è quello sul fronte degli ospedali, infatti Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe, avverte che “dopo oltre due mesi di calo si registra un’inversione di tendenza nelle terapie intensive (+21,1%) e un netto balzo (+31,8%) dei ricoveri in area medica”.