Corsa del Governo per presentare gli emendamenti alla manovra economica. Sono molti di meno dello scorso anno. Intanto i sondaggi certificano la leadership di FDI, mentre a sinistra il PD cerca di ritrovare sé stesso.
Roma – Ancora nomine ed elezioni: la storia infinita. Nominati alcuni viceministri e stabilita la data delle prossime elezioni regionali: domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2023 fino alle ore 15. Nel frattempo pioggia di emendamenti alla manovra economica depositati in Commissione bilancio della Camera dai partiti. Si tratta di 3.104 proposte di modifica, circa la metà di quelle presentate lo scorso anno.
La maggioranza anzi si è contenuta, infatti ne ha depositati solo 617. Forza Italia 136, Fratelli d’Italia 285, Lega 151, Noi Moderati 45. Le opposizioni invece hanno proposto 2.480 modifiche al testo, in particolare il Partito democratico 957, il M5S 772, Alleanza Verdi e Sinistra 191, Azione e Italia viva 311, il Misto 23, Misto +Europa 93, Minoranze linguistiche 133. La riduzione del numero di emendamenti è dovuta anche al fatto che il Governo si è insediato da poco e dunque il testo della legge, che vale 35 miliardi, è stato scritto in poche settimane, subito dopo le elezioni del 25 settembre. Così per poter completare l’iter nei tempi, la manovra va approvata in Parlamento entro fine anno per evitare l’esercizio provvisorio.
Da lunedì inizierà in commissione il lavoro sugli emendamenti con l’illustrazione delle proposte di modifica. Nel frattempo la Ragioneria di Stato inizierà il lavoro per esprimere il proprio parere alle medesime proposte, che richiederà alcuni giorni. Intanto ecco la fotografia dello stato di salute dei partiti. I sondaggi confermano ancora una volta le tendenze recenti, con FdI unico partito a far registrare una crescita statisticamente significativa, cioè di quasi mezzo punto in due settimane, con una oscillazione intorno alla soglia del 30%. Gli altri partiti sono più o meno stabili con variazioni, negative o positive, nell’ordine al massimo dello 0,2%.
Guardando alle coalizioni il Centrodestra si rafforza e arriva al 46,4 (+0,7). Ma andiamo con ordine. FdI è quotata intorno al 29,6% (+0,4), il M5s al 17,2% (-0,2), il Pd al 16,7% (-0,1), la Lega all’8,8% (+0,1), il Terzo Polo al 7,8%, Forza Italia al 6,9%, Verdi/Sinistra al 3,6% (-0,1), +Europa al 2,5%, Italexit al 2,1% (-0,2) ed Unione Popolare all’1,8% (+0,2), mentre Noi Moderati 1,1% (+0,1). In tal modo e con queste rilevazioni il Centrodestra raggiunge il 46,4% (+0,7), il Centrosinistra staziona al 22,8% (-0,8), il M5s al 17,2% (-0,2), il Terzo Polo al 7,8%, Italexit 2,1% (-0,2), altri al 3,7% (+0,5).
Tutti gli accadimenti delle ultime due settimane non hanno scalfito il consenso di Fratelli d’Italia guadagna consenso. Segno che le critiche ricevute per alcune misure contenute nella manovra economica non hanno sfiorato il consenso di cui gode la presidente del Consiglio. Non sembra ancora appassionare l’elettorato il congresso del Partito Democratico, né sembrano spostare voti per il momento le candidature ufficialmente in campo. Si profila una sfida tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, sua ex vice in Emilia-Romagna, anche se per la segreteria del Pd corre anche l’ex ministra Paola De Micheli. Ma il dibattito interno al partito lascia freddi gli elettori. Nessun cambiamento nemmeno per +Europa e in leggero calo Verdi/Sinistra, forse anche per le vicissitudini giudiziarie che hanno colpito i familiari del parlamentare Aboubakar Soumahoro.