Le apparecchiature generano interventi non invasivi con azione antinfiammatoria e analgesica. In più aumentano la resistenza e la mineralizzazione ossea, accelerano la calcificazione delle fratture e aumenta l’irrorazione vascolare.
ROMA – Ci sono decine di malattie che possono essere curate senza farmaci. Oppure con una drastica riduzione di medicine, sempre che il medico di base o lo specialista siano d’accordo, utilizzando la cosiddetta magnetoterapia, in passato considerata un semplice coadiuvante ma oggi utilizzata come vera e propria profilassi. La magnetoterapia è una tecnica che sfrutta i benefici dei campi magnetici a scopo curativo e riabilitativo. Per comprendere bene il funzionamento di queste apparecchiature elettroniche occorre comprendere la definizione di campo magnetico ovvero una porzione dello spazio in cui agiscono delle particolari forze generate da un magnete, da una corrente elettrica o da un campo elettrico suscettibile di variazioni nel tempo.
Se applicata sul corpo umano l’azione dei campi magnetici è in grado di ristabilire l’equilibrio biochimico delle cellule qualora questo sia compromesso da vari fattori negativi, ripristinando la corretta funzionalità della membrana cellulare. Le nostre cellule presentano una determinata carica elettrica che diminuisce in caso di semplici malesseri o patologie più serie. In questi casi la membrana cellulare subisce una depolarizzazione, responsabile del dolore e dell’infiammazione. Gli impulsi elettromagnetici svolgono la funzione di ripolarizzare la membrana cellulare ripristinandone il fisiologico funzionamento e ristabilendo l’equilibrio energetico. Insomma onde benefiche al contrario di quelle elettromagnetiche nocive (che lavorano su altre frequenze sia basse che alte e che riguardano telefonini, microonde, generatori di corrente, eccetera) da cui è meglio stare alla larga:”…Le onde utilizzate nella magnetoterapia sono del tipo non-ionizzanti e quindi non invasive – dice Daniele Romano, 64 anni, giornalista scientifico, vice direttore di Pop-ilgiornalepopolare.it – in base alla frequenza di emissione, alla potenza e all’intensità, le onde elettromagnetiche sono classificate in ionizzanti e non-ionizzanti. Le prime trovano largo impiego in medicina e risultano generalmente molto efficaci a livello terapeutico e diagnostico. Tuttavia possono essere pericolose perché vengono assorbite dai tessuti e ad elevate quantità presentano un rischio biologico sia per il paziente che per l’operatore di radiologia. Le onde utilizzate in magnetoterapia invece sono non-ionizzanti, cioè non vengono assorbite dagli organi o dai tessuti, ma esercitano solamente un’azione biofisica su di essi. La magnetoterapia andrebbe praticata la notte quando il processo di rigenerazione segue i ritmi circadiani della produzione dell’ormone della crescita…”.
L’evoluzione della magnetoterapia va nella direzione di uso domestico su diagnosi medica. I costi sono in forte discesa e accessibilissimi. L’importante è che i protocolli abbiamo programmi con frequenze, forme d’onda, tempo e intensità corrette e che non possono essere brutalmente standardizzate:”…Quando si pratica la magnetoterapia soprattutto casalinga – aggiunge Romano – un’assistenza anche telefonica specialistica è fondamentale e non riguarda solo l’uso tecnico della macchina ma come risponde il soggetto ai vari trattamenti nella scala del dolore e della mobilità, per esempio, di un arto affetto da artrosi. Nelle diagnosi spesso non si distingue tra tendine, cartilagine, osso e muscolo. La patologia del tunnel carpale, ad esempio, o della cuffia dei rotatori come nella lombo-sciatalgia può avere diverse componenti.
E si possono individuare in poco tempo i trattamenti personalizzati che attuano le prescrizioni mediche formulate generalmente con una richiesta di applicazioni per un certo tempo. L’efficacia della magnetoterapia richiede il materassino per uso notturno se si debbono rigenerare ossa, tendini, cartilagini e muscoli e con il costo di due mesi di noleggio si compra una macchina per tutta la famiglia che dura una vita. Occhio agli apparecchi non certificati e pubblicizzati in tv e siti web. Se si sbaglia non c’è beneficio e i pericoli sono in agguato…”. Questa tipologia di interventi non invasivi genera un’azione antinfiammatoria, antidolorifica, aumenta la resistenza e la mineralizzazione ossea, accelera la calcificazione delle fratture e aumenta l’irrorazione vascolare e la velocità di scorrimento del sangue migliorando la circolazione periferica e mantenendo giovani i tessuti. Va da sé che per saperne di più e per la prescrizione una visita dal proprio specialista rimane obbligatoria.