L’Italia sempre più colpita dalla crisi climatica. L’allarme: in pericolo anche milioni di animali

Il cambiamento climatico causa milioni di morti e di sfollati tra gli umani, ma anche miliardi di animali uccisi o costretti ad emigrare. La LAV attiva un’unità di emergenza.

In Europa le temperature stanno salendo ad una velocità doppia rispetto alla media globale, portando ad un aumento nell’intensità e nella frequenza degli eventi meteo estremi: un pericolo per gli esseri umani, ma anche per gli altri animali con i quali condividiamo il pianeta, maggiormente colpiti in quanto indifesi.

A metterlo in evidenza è l’agenzia di stampa Netmediacom che, in occasione del «Laboratorio Uffici Stampa», tenuto dal professor Francesco Marino nell’ambito del corso di «Storia e modelli del giornalismo» del professor Marco Bruno presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», ha potuto approfondire questo tema con la dottoressa Valentina Faraone, Responsabile Ufficio Stampa LAV.

«LAV è pronta ad affrontare queste nuove sfide e, per facilitare le segnalazioni e salvare gli animali in difficoltà, abbiamo attivato un contatto diretto con l’Unità di Emergenza LAV: in caso di avvistamento di un animale in pericolo, è possibile chiedere aiuto contattando il numero (+39) 320 479 2598» ha sottolineato Valentina Faraone.

Secondo il «Climate Risk Index 2025», l’Italia è infatti il Paese europeo più colpito dalla crisi climatica, con oltre 38 mila morti attribuite solo alle ondate di calore e perdite economiche stimate in 60 miliardi di dollari negli ultimi 30 anni. Il Belpaese è addirittura terzo a livello mondiale, dopo Pakistan e Belize.

«E la situazione tenderà a peggiorare: a causa dell’aumento delle temperature, da qui al 2050 assisteremo ad un incremento di nubifragi e inondazioni, ma anche incendi, che continueranno a mettere a dura prova tutto il nostro ecosistema, provocando milioni di morti e di sfollati tra gli umani ma anche miliardi di animali uccisi o costretti ad emigrare» osservano gli esperti di Netmediacom.

A fare la differenza possono essere le organizzazioni del terzo settore, come ha dimostrato LAV a seguito delle alluvioni in Emilia-Romagna. Tra le prime storie di salvataggio, tutti ricorderanno quella di Rudy e Stella, i due cani rimasti intrappolati in una stanza sommersa dall’acqua in una casa di Bagnacavallo. I volontari della LAV li hanno tratti in salvo affrontando condizioni estreme.

Dotata di droni termici, autovetture attrezzate e tensostrutture mobili ad uso veterinario, l’Unità di Emergenza LAV ha potuto coordinare interventi mirati, indispensabili ad individuare gli animali dispersi tra le macerie o bloccati nelle case allagate. Situazioni che con il cambiamento climatico saranno sempre più ricorrenti.

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