L’ex responsabile delle risorse umane di Aeroporti di Puglia, ruolo da cui si è dimessa dopo l’emergere del caso, ha chiesto scusa pubblicamente, ma ora rischia il processo.
Bari – La Procura di Bari ha chiuso le indagini preliminari sul caso di Carmela Fiorella, 38enne di Barletta, accusata di falso materiale, falso ideologico e truffa aggravata per aver presentato una laurea falsa in Economia e Management, mai conseguita, per partecipare e vincere un concorso come responsabile delle risorse umane di Aeroporti di Puglia. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dal pm Baldo Pisani, coinvolge anche la falsa dichiarazione di titoli nel curriculum presentato nel 2017 per la nomina a consigliera del consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese. Fiorella, moglie dell’ex assessore regionale e attuale consigliere del Pd Filippo Caracciolo, ha ammesso le sue responsabilità, chiedendo scusa pubblicamente, ma rischia ora un processo.
Fiorella è accusata di tre capi di imputazione per falso (materiale e ideologico) e due per truffa aggravata, nei confronti di Aeroporti di Puglia e Acquedotto Pugliese. Per il concorso di Aeroporti di Puglia, bandito nel febbraio 2024 e vinto nel 2025, la 38enne ha presentato una pergamena falsificata, attestando una laurea in Economia e Management con 110 e lode, necessaria per partecipare, al posto della laurea in Scienze delle Amministrazioni conseguita all’Università di Bari nel 2012. Inoltre, ha dichiarato un master di secondo livello alla Bocconi, mentre in realtà aveva frequentato un master di primo livello in Organizzazione del Personale.
Analogo falso è emerso per la nomina nel cda di Acquedotto Pugliese (2017-2021), dove Fiorella, su indicazione della Regione Puglia, ha dichiarato la stessa laurea inesistente in Economia, incassando compensi per circa 60mila euro. Sebbene la nomina non richiedesse un titolo specifico, la falsa dichiarazione ha portato alla contestazione di un ulteriore falso ideologico e truffa aggravata. Le indagini, avviate dopo un’inchiesta giornalistica de La Gazzetta del Mezzogiorno e le denunce di Aeroporti di Puglia e dell’Università di Bari, hanno confermato l’alterazione dei documenti, probabilmente con un programma di grafica, nonostante la pergamena includesse un QR code antifalsificazione non leggibile.
Fiorella è entrata in servizio come dirigente di Aeroporti di Puglia il 1° aprile 2025, con uno stipendio annuo di circa 80.000 euro, ma si è dimessa dopo appena 16 giorni, il 15 aprile, quando le incongruenze sul suo titolo di studio sono emerse grazie all’inchiesta giornalistica. In una nota pubblica, la donna ha ammesso di aver falsificato i documenti, dichiarando di essere stata “accecata dall’ambizione” e sottolineando che il marito, Filippo Caracciolo, era “totalmente ignaro” della vicenda. La Procura, tuttavia, sta verificando anche la gestione del concorso, che ha sollevato dubbi: il bando, aperto per soli 10 giorni, ha visto l’esclusione di due candidate, tra cui una ex manager di Ita Airways, per irregolarità nelle autocertificazioni, mentre la pergamena di Fiorella non è stata verificata prima dell’assunzione.
Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno incluso l’acquisizione di documenti presso Aeroporti di Puglia e Acquedotto Pugliese, evidenziando l’assenza di controlli adeguati sui titoli presentati. La Procura ha escluso ipotesi di abuso d’ufficio, reato abolito, ma i sospetti di un concorso “cucito su misura” per Fiorella non potranno essere approfonditi penalmente. La 38enne, difesa dall’avvocato Vincenzo Papeo, potrebbe optare per un patteggiamento, che richiederebbe il risarcimento delle parti offese: Aeroporti di Puglia, Acquedotto Pugliese e l’Università di Bari. L’Ateneo, in particolare, si è riservato azioni legali per il danno d’immagine, mentre Acquedotto Pugliese ha rimosso dal suo sito il curriculum di Fiorella, obbligatorio per legge fino al 2026.