L’Anm contro il ddl intercettazioni: “Provvedimento folle, indagini a rischio”

Il segretario Maruotti: “Ancora una volta viene veicolato il messaggio di sfiducia che c’è nei confronti dei magistrati”.

Roma – L’Anm critica il ddl intercettazioni. Ai microfoni di Radio Cusano Rocco Gustavo Maruotti, segretario nazionale dell’Anm intervenuto a ‘Battitori Liberi’, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano, in merito alla riforma della giustizia parla senza peli sulla lingua: “Attualmente per poter intercettare un sospettato sono richiesti dalla legge dei parametri molto stringenti. È infatti previsto che l’intercettazione possa essere richiesta solo se vi sono gravi indizi di reato, e se questa è indispensabile al fine della prosecuzione delle indagini. Il tema è che ora un decreto di intercettazione dura 15 giorni, con la possibilità di prorogarlo senza limiti nel caso permangano le fattispecie elencate”.

La “nuova riforma della giustizia però – prosegue il magistrato – prevede che venga posto un tetto massimo di 45 giorni, con un limite di due proroghe. Altrimenti vi devono essere già prove concrete e un’espressa motivazione. Credo che in questo modo si veicola ancora una volta il messaggio di sfiducia che c’è nei confronti dei magistrati: come se l’unico loro obiettivo fosse quello di spiare le persone senza motivo”. La maggioranza intanto va avanti come un treno sulle riforme per la giustizia scatenando l’ira di magistrati e opposizione. Il disegno di legge che mette il tetto di 45 giorni alle intercettazioni, approvato in seduta notturna alla Camera in via definitiva, fa andare su tutte le furie l’Anm che accusa il governo di rendere “più difficili” le indagini e “l’accertamento della verità” per reati come “rapine, violenze sessuali o maltrattamenti su minori in ambito familiare”.

Rocco Maruotti

Mentre il ddl cosiddetto ‘sicurezza’, ormai arrivato alle battute finali a Palazzo Madama (mercoledì si dovrebbe dare il mandato al relatore a riferire in Aula), continua ad essere contestato soprattutto dal M5S perché “con l’articolo 31 che riforma di fatto i Servizi segreti si apriranno le porte a schedature di massa”. Maruotti ha poi aggiunto sempre sulle intercettazioni: “Il limite di 45 giorni è un problema enorme. Chi ha esperienza giudiziaria sa benissimo che non sempre i primi giorni sono sufficienti a raccogliere le prove necessarie, se chiediamo una proroga noi magistrati infatti specifichiamo il perché. Il problema della riforma – spiega il magistrato – è che pone un tetto massimo uguale per tutti, salvo per i reati di mafia e terrorismo: è un provvedimento folle”.

Il segretario dell’Anm si sofferma poi sul tema economico delle intercettazioni che “è giudicato eccessivamente costoso, come detto dal ministro Nordio. Ma in realtà come dice Gratteri il costo è irrisorio, soprattutto se paragonato all’obbiettivo prefissato. Io non sono in grado di dire alla famiglia di una vittima di reato grave che mi sono dovuto fermare perché il costo era eccessivo: non possiamo mettere sullo stesso piano la giustizia e il profilo economico”.

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