La verità sulla fine del pensionato in dieci minuti di video. L’uomo è letteralmente sparito tra il via vai di auto e di più persone. In molti sanno ma nessuno si fa avanti. Gli investigatori però hanno identificato diverse persone alla guida delle rispettive auto e il caso potrebbe avere una soluzione a sorpresa.
Prata Di Principato Ultra – Ucciso in un incidente stradale simulato e il cadavere distrutto o nascosto chissà dove? Oppure attirato a bordo di un’auto con un tranello e poi ammazzato senza pietà? Perché? La svolta nelle indagini sulla strana sparizione di Domenico Manzo, 70 anni, detto Mimì, muratore in pensione, sarebbe contenuta nei video di alcune telecamere stradali installate nel circondario del paese campano.
Gli investigatori del Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri di Avellino hanno terminato il lavoro di ricostruzione dell’intricato caso di scomparsa dell’uomo, occorsa l’8 gennaio dell’anno scorso tra piazza Freda, via Cupali, via Nocelleto, via dell’Annunziata e via Marconi (meglio conosciuta come strada della Stazione) in un lasso di tempo che va dalle ore 21.50 alle 22. In quell’intervallo di dieci minuti c’è la verità su quanto accaduto a Mimì Manzo.
I carabinieri, come si dice in gergo, avrebbero “cristallizzato” tutti i reperti video e sarebbero pronti anche importanti indizi. Sino ad ora gli indagati rimangono 4: la figlia di Domenico Manzo, Romina di 22 anni, l’amica Loredana Scannelli, la mamma Pasqualina Lepore e Alfonso Russo, 27 anni. A questi, però, potrebbero aggiungersene altri salvo che qualcuno si faccia vivo prima.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino diretta da Domenico Airoma, avevano ottenuto nuova linfa il primo luglio scorso quando erano stati ritrovati una scarpa e resti di un pantalone che potevano appartenere all’uomo sparito nel nulla. Indumento e calzatura erano stati rinvenuti dai carabinieri fra le sterpaglie che coprono la strada ferrata nella dismessa stazione ferroviaria di Prata di Principato Ultra.
I figli di Mimì, però, non riconoscevano la scarpa e i mezzi pantaloni dunque non erano del genitore sparito. Di contro all’allontanamento volontario dell’uomo, sin da subito, non avevano creduto le sue sorelle che avevano fatto pressioni sugli inquirenti affinché le ricerche, già sospese, riprendessero con rinnovato vigore. E così è stato. Tra le ipotesi investigative c’è anche quella dell’omicidio volontario oltre che il sequestro di persona per il quale è indagata, come abbiamo detto, la stessa figlia della presunta vittima Romina Manzo.
La sera dell’8 gennaio Romina stava festeggiando in casa, in compagnia di amici, il proprio compleanno quando, alla presenza degli invitati, avrebbe avuto un acceso diverbio con il padre. La giovane, dopo un grave incidente stradale nel quale aveva perso la vita un suo amico, aveva ricevuto un cospicuo indennizzo da parte di una compagnia assicuratrice.
Mimì le rimproverava di spendere e spandere quei soldi e il fatto che alcuni amici si approfittassero delle condizioni di improvvisa ricchezza della ragazza. Fra questi ci sarebbe stata la sua amica del cuore, Loredana Scannelli, indagata per concorso in sequestro di persona e il suo ex fidanzato, Alfonso Russo, nei cui confronti si ipotizzano i reati di favoreggiamento e false dichiarazioni. La sera della festa pare che Russo avesse portato a casa di Manzo numerose dosi già confezionate di stupefacenti, forse hashish o cocaina.
Per questo il giovane dovrebbe rispondere anche di detenzione e spaccio di droga. Un compleanno che era andato di traverso a Mimì che, imprecando, se ne andava poco dopo aver litigato con la figlia. Dell’uomo rimane un’unica immagine ripresa da una telecamera di un ristorante ubicato nei pressi della stazione ferroviaria, il cui video già all’epoca dei fatti, era stato messo agli atti.
Nel corso delle indagini Romina Manzo aveva riferito ai militari di essersi messa subito alla ricerca del padre insieme all’amica Loredana e all’ex compagno Alfonso, senza trovarne traccia. Dunque nessuna delle persone presenti al compleanno di Romina sa riferire come sono andate davvero le cose? Com’è possibile che in paese, fra il via vai delle auto, quella maledetta sera dell’8 gennaio 2021, nessuno abbia visto che fine ha fatto Mimì Manzo?
Una donna di 70 anni, vicina di casa del pensionato, avrebbe riferito di aver visto l’uomo salire a bordo di un’auto con due balordi drogati. Uno di questi era l’ex della vicina di casa. Poi la donna avrebbe ritrattato, dicono per paura. Paura di chi e di che cosa? Questione di giorni.