La Pasqua “avvelenata” della politica, dalla guerra che divide alle nostre radici violate

Raffica di insulti: Conte attacca Meloni sul caso Sandokan, Salvini contro la scuola del Ramadan e Toninelli fa uno show sul caro uova.

Roma – Le accuse di Giuseppe Conte a Giorgia Meloni, che “sta indebolendo le norme anticorruzione e spuntando le armi della magistratura, un pezzo alla volta”, il vicepremier Matteo Salvini che invita a mantenere ben salde le radici della cultura e della tradizione italiana con chiaro riferimento al caso Pioltello e al Ramadan a scuola. E sulla guerra punta il dito contro il leader europei che parlano di bombe e di uomini mandati a combattere fuori dai nostri confini. L’altro vicepremier, Antonio Tajani che parla di Vladimir Putin, dei suoi segnali di debolezza e rimarca come sia giusto dare sostegno a Kiev. Una Pasqua “avvelenata” dove i leader politici mandano messaggi tutt’altro che di pace.

Ad auspicare una “bellissima giornata di pace” è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che su X racconta un aneddoto che sa di monito alla politica a seppellire l’ascia di guerra, almeno a nel giorno di festa. E dice: “Quando ero bambino, la Pasqua non si celebrava a mezzanotte ma alle undici o comunque nella tarda
mattinata, le campane suonavano tutte contemporaneamente e almeno in Sicilia ma credo ovunque vigeva la consuetudine che coloro che avevano avuto durante l’anno motivi di astio, di lite, facessero la pace. E anzi la gente si incontrava e anche se si conosceva appena, per strada si abbracciava. Mai come in questo momento occorre una festa della pace per ciascuno di noi e per il mondo”.

Ignazio La Russa

Ma l’ex premier Conte di festa della pace non ne vuole sapere. Usando il pentimento di Francesco Schiavone, per tutti Sandokan, con l’ultimo colpo dello Stato che è riuscito a convincere il boss dei boss della camorra a collaborare, il leader M5S attacca il presidente del Consiglio: “Il partito di Meloni voleva una norma per dare incarichi negli enti locali ai condannati per corruzione, noi li abbiamo fermati. Noi nelle istituzioni portiamo campioni dell’antimafia come De Raho — oggi oggetto di ignobili attacchi — e Scarpinato, tra gli artefici di indagini e condanne contro Cosa nostra e Casalesi”.

Non solo, il leader pentastellato rincara la dose: “Questo esecutivo mira ad assoggettare il potere giudiziario, secondo una logica di subordinazione perseguita da tutti coloro che, da Gelli in giù, hanno lavorato per condizionare obliquamente i processi decisionali democratici. Questa maggioranza vuole scardinare il nostro ordinamento costituzionale e, in particolare, i principi dell’autonomia della magistratura e della legge uguale per tutti”.

Conte non è però da solo nella sfera dei 5 stelle a criticare Meloni. Tra il serio e il faceto. Per Pasqua spunta pure l’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che adesso incolpa la premier pure del prezzo alto e proibitivo delle uova di cioccolato. Protagonista di una nuova pioggia di insulti per l’ennesima crociata sul caro spesa condotta sui social, mister prezzi Toninelli attacca: “Quanti genitori si possono permettere di portare a casa un uovo di Pasqua, quando magari hanno due o tre figli, e devi spendere 60 euro per tre uova? Ma non ditelo alla Meloni, perché secondo lei va tutto bene e i prezzi sono in calo. In Italia una famiglia media non può neanche festeggiare”. 

Danilo Toninelli

In un breve reel su Facebook l’ex ministro va al supermercato a mettere in scena l’ennesima pagliacciata. Si aggira con tanto di smartphone in posizione da selfie tra gli scaffali per stanare le uova di Pasqua più costose. E da fine economista cosa fa? Usa per il suo panel l’uovo “maxi” di una nota marca di cioccolato che costa 19,99 euro con sorpresa “maxi” inclusa. La raffica di insulti e la figuraccia sono assicurate: “Dalle scatolette di tonno alle uova di Pasqua è un attimo!!! Tony guarda che ci sono anche quelli che costano di meno”, fanno notare in tanti. 

In un video sui social Salvini, con un chiaro riferimento al caso di Pioltello e alla scuola che chiude per la fine del Ramadan, augura “Buona Santa Pasqua di cuore. Una giornata – scrive – spero in famiglia, di riposo, di riflessione, di tradizione, di orgoglio per chi siamo, per il nostro passato che è il nostro presente e il nostro futuro. Non si può accogliere nessuno, non si può integrare nessuno, se si cancellano le radici più profonde del nostro essere”, fa notare il vicepremier leghista. Che interviene anche sulla guerra, attaccando quei leader europei che “parlano di bombe, di mandare i soldati a combattere e a morire fuori dai nostri confini. Sono un pericolo per loro, per noi e per i nostri figli. Quindi, buona Santa Pasqua, in famiglia – conclude il post -, di serenità, di cristianità e soprattutto di pace”.

Daniela Santanché

Alla polemica sul caso Pioltello si unisce su X la ministra del Turismo, Daniela Santanché. Un chiaro richiamo alle radici cristiane il suo, che segue la scia del vicepremier Salvini: “Le università chiudono a Israele, le scuole aprono al Ramadan. Questa è l’Italia che vogliono imporci. Ma non ci riusciranno. Buona Pasqua”, avverte la parlamentare di Fratelli d’Italia. Ieri il tweet del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che auspica un limite alla presenza degli alunni non italiani nelle classi, per favorire l’assimilazione della cultura nazionale. E la polemica politica di Pasqua è servita.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che oggi, è stato al Parco Archeologico del Colosseo in visita all’Anfiteatro Flavio, polemizza sulla politica miope prima di lui: “è finita la stagione che purtroppo si è vissuta negli anni passati in cui c’era la cosiddetta ‘beffa di Pasqua’: venivano tanti turisti e trovavano chiusi alcuni musei della nostra nazione. Questo non accadeva per il Colosseo ma da qualche parte sì. Adesso i siti sono tutti aperti anche a Natale e a Capodanno perché è doveroso rispondere alle richieste dei tanti turisti”.

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