Il dato Istat: male le manifatture, meglio i servizi, che sono in positivo. Sul trend pesa soprattutto il mercato estero.
Roma – Fatturato in netto calo per l’industria italiana: -3,1%. A comunicarlo è l’Istat nell’ultima rilevazione, ricavata a partire dalla pubblicazione dei dati riferiti al mese di gennaio 2024. Nel primo mese dell’anno, dunque, al netto dei fattori stagionali, cresce su base mensile il fatturato dei servizi, mentre sono in calo le vendite del settore industriale. Per i servizi, l’aumento dell’indice destagionalizzato è diffuso sia al settore del commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli sia a quello degli altri servizi, con dinamiche simili sia in valore sia in volume. Per l’industria, il calo è più accentuato per le vendite sul mercato estero.
Secondo Istat anche in termini tendenziali e al netto degli effetti di calendario, le dinamiche sono differenziate, con una crescita dei valori e dei volumi per i servizi a cui si contrappone una flessione sia in valore sia in volume per l’industria.
Ecco i dati nel dettaglio.
A gennaio si stima dunque, per il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, un calo congiunturale sia in valore (-3,1%) sia in volume (-2,6%). Si registrano diminuzioni della stessa intensità per valori e volumi (2,4%) sul mercato interno e flessioni più accentuate dei valori (-4,5%) rispetto ai volumi (-2,8%) sul mercato estero. Si osserva, invece, un incremento congiunturale per il settore dei servizi sia in valore (+1,6%) sia in volume (+1,7%).
Nel trimestre novembre 2023-gennaio 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisce in valore (-0,7%) e aumenta in volume (+0,4%). Positivo l’andamento dei servizi nello stesso arco temporale, con incrementi dello 0,8% in valore e dello 0,7% in volume.
Su base tendenziale, a gennaio 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-3,6%) sia in volume (-1,8%), con diminuzioni del 3,4% sul mercato interno (-1,6% in volume) e del 3,9% sul mercato estero (-2,6% in volume). I giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di gennaio 2023.
Nei servizi, invece, si registrano incrementi tendenziali del 3,6% in valore e del 3,8% in volume.