Al contrario di quel che si crede, l’eccesso di pulizie domestiche può compromettere il benessere. Meglio l’esposizione equilibrata ai microbi.
E’ arcinoto, al colto e all’inclita, che occuparsi del mantenimento e potenziamento dello stato del benessere fisico individuale e dell’igiene della propria abitazione, è un aspetto lodevole. Ma, a tutto c’è un limite. Ad esempio le eccessive pulizie di casa, nuocciono alla salute. Non è un’affermazione di chi ha poca voglia di effettuarle perché rientrato in casa stremato dal lavoro ed è poco propenso ad intraprendere la consueta battaglia contro polvere, batteri e germi che si nascondono dappertutto per rovinarci la giornata. Ma è la conclusione a cui è giunta una ricerca della Northwestern University, USA, secondo cui una equilibrata esposizione a germi e batteri favorisce le nostre difese immunitarie.
E’ un po’ la conferma di ciò che sostenevano le nostre nonne nell’affermare che i bambini potevano giocare all’aperto col freddo e la neve senza essere granché coperti, perché sarebbero diventati più forti. Infatti quelli che vivevano coperti all’inverosimile e in un ambiente ovattato, al primo refolo di vento si buscavano il raffreddore. Gli studi hanno dimostrato l’esistenza di una stretta relazione tra il microbioma (il patrimonio genetico di tutto il complesso dei microrganismi presenti nell’organismo) dei luoghi in cui si vive e la salute. Esso risulta analogo a quello delle persone che frequentiamo, familiari, vicini di casa, amici. Inoltre, pare che si aggiri furtivamente nelle nostre abitazioni diffuso da noi, animali domestici, scarafaggi, cimici, aria, acqua e dalla superficie che si calpesta. Gli studi effettuati finora confermano il rapporto tra il microbioma domestico e malattie respiratorie, disturbi metabolici e mentali.
Le persone comuni ritengono che una casa pulita sia refrattaria ai microbi, ma pare che non sia così. Secondo la scienza una consona esposizione ai microbi è benefica al sistema immunitario. Al contrario, il corpo ignorando come si affrontano gli antigeni microbici, può produrre uno squilibrio immunitario e malattie croniche. Più si utilizzano sostanze per combattere i microbi, quegli infidi e perfidi organismi unicellulari di dimensioni microscopiche, più crescono le probabilità che diventano resistenti. Se è utile negli ospedali per evitare la diffusione di infezioni, per le pulizie in casa andrebbero usati con moderazione. Le abitazioni urbane sono il terreno preferito per la diffusione del microbioma insalubre. Mentre, quelle a contatto con la natura producono effetti benefici per la salute, a causa del rafforzamento del sistema immunitario dovuta alla presenza di diversi microbiomi, che influiscono nella diminuzione di asme, allergie e dermatite atopica nei bambini.
Ora, come si riesce a capire di vivere in una casa in cui l’ospite, il microbioma, sia florido o nocivo per la salute? Qualcuno ha pensato che potrebbero essere utili squadre armate di accurati dispositivi di protezione: tute integrali idrorepellenti, con cappuccio, maschere, guanti per sconfiggere il minuscolo nemico. Quest’ipotesi sembra molto fantasiosa e ricorda il celebre film “Ghostbusters – Acchiappafantasmi” del 1984, una commedia tra horror e umorismo, ci sono degli esperti per risolvere l’arcano. Alla Bartlett School of Architecture dell’University College di Londra, noto e prestigioso centro accademico per lo studio e la progettazione ambientale a livello mondiale, stanno pensando a edifici probiotici, monitorando lo sviluppo di materiali viventi e superfici in cui vengono combinati batteri vivi con ceramiche e malte, da cui possono nascere microbi salubri. Nell’attesa che gli esperti studino e costruiscano case sempre più sane e fruibili da tutte le tasche, si spera che per goderne gli effetti, si sia sopravvissuti agli invasori di acari, microbi e quant’altro. Inoltre, pare proprio che non ci sia scampo per i poveri cristi: se si sta fuori casa l’ambiente è inquinato, al lavoro e in casa pure! Ma è vita questa?