Il jackpot, De Laurentis e il venerdì 17: Napoli magica e milionaria

La schedina da due euro che ha vinto oltre 100 milioni giocata nella ricevitoria “Bella ‘Mbriana”, lo spirito buono della casa. E il presidente del Napoli non vuole sfidare i “viola” nel giorno “nefasto”.

“…e ognuno aspetta a ‘ciorta” canta Pino Daniele in Napul’è, dolente inno alla bellezza, alle contraddizioni e ai dolori di una città dove , appunto, a ‘ciorta si aspetta, non si sceglie. Perché non è la fortuna, la sorte felice, e nemmeno il suo tragico contrario, ma un termine con un valore semantico volutamente ambiguo e profondo che rimanda a quel disegno, che sia divino o meno, assegnato ad ognuno di noi. Imperscrutabile e immutabile. Proprio per questo su di essa è impossibile intervenire, non c’è desiderio o atto volontario che possa cambiare il suo incedere.

Non resta che attenderla, quindi, con fiducia o paura, però mai passivamente. Il primo passo per non infastidirla è riconoscerne l’esistenza, subito dopo si può provare a farsela amica, attirarla magari con un cornetto. Altre volte è lei ad avvicinarsi in modi repentini e inaspettati, per esempio nei sogni, che svelano a chi sa interpretarli i numeri da giocare al lotto.

Chissà, magari è andata proprio così al fortunato, o alla fortunata napoletana – o forse ad un turista – che venerdì sera ha sbancato il Superenalotto centrando un 6 del valore di 101.511.953,21 di euro con una schedina da soli due euro. E’ stata la prima vincita con sei punti dal 2024, la nona più alta mai assegnata nella storia del gioco. E la Campania si è confermata la regione più  fortunata con già 20 jackpot incassati.

La ricevitoria Bella ‘Mbriana dove è stato vinto il jackpot da oltre 100 milioni

Era proprio il caso di aspettarla questa ‘ciorta benigna e munifica! Epperò è servito anche andarle incontro, innanzitutto giocando la schedina – con il minimo sforzo, certo, ma per qualcuno 2 euro non lo sono – e scegliere la ricevitoria “giusta”, non perché si trovi nella centralissima via Toledo, la strada dello struscio e dello shopping, ma perché è il punto vendita Sisal “Bella ‘Mbriana”, intitolato a quella che a Napoli è conosciuta come lo spirito buono della casa, forse un po’ dispettosa ma sempre pronta ad aiutare chi se lo merita.

Aurelio De Laurentis, produttore cinematografico nonché presidente del Napoli calcio, portato l’anno scorso ad uno scudetto che la città attendeva da 33 anni, di certo non ha bisogno di centrare il jackpot, che per altro ha già in tasca: tanto infatti, cento milioni o giù di lì, dovrà versare al vulcanico patron chi vorrà portare via da sotto il Vesuvio il fortissimo centravanti nigeriano Victor Osimhen. Pare che ci sia la fila!

Da buon napoletano anche De Laurentis crede nella ‘ciorte e nel suo potere occulto. Si racconta che abbia un’intera collezione di cornetti, ognuno con la propria funzione. Come tutti, il presidente l’attende (a ‘ciorte) ma per quanto gli è possibile cerca di farsela amica. Così a sentire quanto riportato da Repubblica, si sarebbe ritratto inorridito di fronte alla possibilità che Napoli-Fiorentina si giochi, come da calendario, il prossimo venerdì 17 maggio. Giammai! A completare il campionario della “sfiga” infatti, oltre al giorno e la data, c’è pure il colore viola della compagine toscana, tinta non proprio benaugurante per i superstizioni.

Così Adl avrebbe alzato il telefono e chiesto al presidente della Lega A, Lorenzo Casini, di intercedere con il club viola. La cosa bizzarra è che Casini non si sarebbe tirato indietro rispetto ad un’inedita richiesta di rinvio della partita causa scaramanzia. Anzi, avrebbe sondato la disponibilità della Fiorentina, che si sarebbe anche detta disponibile a giocare il giorno dopo, il 18, venendo così incontro ai desiderata di De Laurentis. Ma un inghippo burocratico potrebbe mandare a monte il generoso sforzo di Casini. C’è una parte in commedia che superstiziosa non è, sono le algide pay-tv, che forti dei diritti già pagati sull’evento non intendono fare sconti, nemmeno se di mezzo c’è la napoletanissima ‘ciorte. De Laurentis, comunque, potrà dire di averci provato.

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