Il killer aveva sparato all’impazzata con l’intenzione di uccidere tutta la famiglia. Due proiettili colpiranno Eleonora Scroppo che morirà poco dopo in ospedale. Le indagini non portarono da nessuna parte. Poi quella che sembrava una svolta: indagato l’attore Loris Bazzocchi, successivamente prosciolto nonostante diversi indizi e la possibilità di un movente.
ROMA – Sette colpi di pistola all’ora di cena sparati dalla finestra della cucina. Tre proiettili si conficcheranno nel tavolo, uno su una sedia e uno rimbalzerà in giardino dopo aver colpito la recinzione metallica. Due proiettili colpiranno Eleonora Scroppo, 50 anni, agente assicurativa laureata in Farmacia, che morirà poco dopo in ospedale per una copiosa emorragia.
Era il 9 ottobre del 1998, in tv mandavano il Tg delle 20.30, nella cucina della villetta di via Due Ponti 225 ci sono Stefano Ciampini, 50 anni, assicuratore, la moglie Eleonora Scroppo e il loro figlio minore Andrea di 19 anni. Il figlio maggiore Francesco, di 22 anni, è fuori con amici.
La famiglia è riunita intorno al tavolo per gustare un’ottima fonduta quando, all’improvviso, qualcuno spara all’impazzata con una semiautomatica calibro 7.65. I colpi, non precisi ma rivolti ad ammazzare tutti i presenti, feriranno soltanto la donna che si accascerà con il busto sul marito, che tentava di ripararla, mandando in frantumi piatti e bicchieri.
Sette spari, poi il silenzio assoluto rotto dall’abbaiare dei cani in quella serata tiepida di inizio autunno. In casa, dopo essersi ripresi dallo spavento, padre e figlio avvisano il 113:
”…Quando abbiamo sentito il primo botto non ci siamo resi conto che era un colpo di pistola – racconta Stefano Ciampini – mia moglie si è accasciata su di me. In sequenza sono arrivati altri colpi sul tavolo. Ho urlato a mio figlio: ci stanno sparando! Mi sono lanciato sotto il tavolo trascinando con me mia moglie. Mio figlio si è lanciato contro il muro e io ho trascinato con me Eleonora fuori dalla stanza, lontano dalla finestra ancora aperta. Dalla disposizione dei fori si capisce che i proiettili sono andati un po’ in tutte le direzioni. Dopo il primo, che ha colpito mia moglie, gli altri erano diretti anche a noi. Non ci hanno raggiunti soltanto perché la foga o l’imperizia di chi ha sparato non gli ha consentito di colpirci e questo avvalora il fatto che non era certo lei la vittima designata, ma potevamo esserlo tutti…”.
Partono le indagini affidate alla Squadra Mobile romana e coordinate dal procuratore aggiunto Italo Ormanni e dal Pm Leonardo Frisani. Per mesi si batteranno tutte le piste, da quella dei rapporti di lavoro della donna, il cui padre era titolare di una nota agenzia della Vida Assicurazioni, dove Eleonora curava i rapporti con i clienti, sino ai rapporti che aveva il marito con soggetti terzi e persino sui figli. Nulla di nulla. Una famiglia normale e perbene, come tante.
Dalla relazione dell’autopsia, eseguita al policlinico Gemelli, emergeva che la professionista era stata colpita prima ad una costola, all’altezza dello sterno, con perforazione del polmone, da cui scaturiva una copiosa emorragia che l’avrebbe portata a morte quasi subito mentre un secondo proiettile l’aveva colpita nella scapola prima di fermarsi sul collo.
I bossoli verranno ritrovati tutti nel giardino ma l’arma del delitto non verrà mai rinvenuta. Dopo anni di silenzio e dopo una prima richiesta di archiviazione, nell’ottobre 2002, quella che sembrava una svolta: veniva indagato l’attore Loris Bazzocchi, oggi di 91 anni, all’epoca noto per alcuni film polizieschi.
L’uomo, indicato da alcuni testimoni, era stato accusato di omicidio volontario e a suo carico c’erano diversi indizi e un movente: ripetuti dissidi condominiali proprio con la famiglia Ciampini per presunti brogli su una polizza assicurativa stipulata fra il consorzio Due Ponti e la compagnia gestita dai due coniugi. Sotto interrogatorio Bazzocchi aveva riferito che all’ora del delitto si sarebbe recato a prelevare denaro presso un bancomat ma la le sue dichiarazioni pare si rivelassero non veritiere.
L’attore, mesi prima, avrebbe chiesto in giro come procurarsi una pistola e durante le intercettazioni telefoniche non aveva mai parlato del suo coinvolgimento nell’omicidio. Un fatto davvero strano:
”…Eravamo contenti – conclude Stefano Ciampini – ma durò poco. L’uomo non venne rinviato a giudizio e noi ricevemmo la richiesta di altra archiviazione…”. Bazzocchi con moglie e figli si trasferiva in Germania dove trascorre la sua vecchiaia. Chi ha sparato a Eleonora Scroppo?